31/12 Presidio di Capodanno davanti al carcere di Tolmezzo

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RIVOLTA SOCIALE in Slovenia /Aggiornamenti n.3

Aggiornamenti n.3:
Manifestazione di Ljubljana del 21/12: qui il report di alcun*compagn*

Foto bel blocco anticapitalista che ha dato vita ad un corteo spontaneo per le vie della città al quale hanno partecipato circa 400 persone.

Aggiornamento 1: Comunicato FAO in italiano
Aggiornamento 2: intervista di Radio Blackout a due compagni di Maribor

Report giorno per giorno su info-action.net

Nei giorni precedenti:
“Vecchi metodi repressivi in azione….”
Fonti: 1 compagn* + foto e testimonianza dei fatti accaduti, da qui

Apprendiamo da alcun* compagn* che nella giornata del 20/12 verso le 19.30 la polizia in borghese si è recata presso l’AKC Metelkova (centro culturale autonomo) di Ljubljana, all’interno del quale si trovano la sede dell’ @-infoshop e della libreria anarchica.  Secondo quanto descritto da un* testimone oculare, approfittando di un orario in cui il posto era deserto e in cui i vari locali erano chiusi, 6 poliziotti hanno tentato di piazzare delle false prove per creare evidenza di attività violente all’interno del centro.
Questi uomini sono stati visti maneggiare delle borse di plastica dalle quali hanno estratto delle bottiglie molotov e dei sampietrini, li hanno poi esposti in fila sul muretto dello Jalla Jalla, (uno dei baretti autogestiti del Metelkova)  e poi fotografati. Alla richiesta di spiegazioni da parte dell* testimone, insospettit* è stato risposto che erano investigatori nel mezzo di una indagine e di allontanarsi. Dopo le fotografie è arrivata una pattuglia, sta volta in divisa, hanno raccolto le finte prove e se ne sono andati.
Verso mezzanotte la polizia è tornata al Metelkova e ha effettuato una identificazione di tutte le persone presenti in quel momento in uno dei posti.
Questo accade solo pochi giorni dopo la prima assemblea generale, svoltasi appunto al Metelkova, tra diversi gruppi e realtà per discutere su come procedere nella lotta e sulle alternative al sistema attuale e ovviamente questo evento viene letto come un tentativo di criminalizzazione del movimento per giustificare la repressione e dividere i manifestanti.
Vecchie pratiche sporche che in Italia conosciamo bene (Diaz docet per fare un esempio fra i più eclatanti) ma che non sono del tutto nuove nemmeno in Slovenia. Sempre al tempo del G8 di Genova un gruppo di attivist* aveva acceso delle candele davanti all’ambasciata italiana a Ljubljana, subito la polizia parlo’ di molotov (!!!) e invento’ l’UZI, un acronimo che sta per “Ufficio d’Intervento” a cui attribuire la resposabilità in pratica del niente e con questo pretesto comincio’ una caccia alle streghe che porto’ a perquisizioni in case di attivist* e all’interno del Metelkova. Ovviamente non trovarono niente, perchè di fatto questo UZI non è mai esistito. In una delle piazze interne del Metelkova, quella soprannominata “Senza memoria storica” è stata eretta una scultura sulla quale c’e’ scritto ironicamente Qui c’è la sede dell’UZI.
Nella foto i poliziotti nell’atto descritto dall* testimone.

 

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RIVOLTA SOCIALE in Slovenia/AGGIORNAMENTI + intervista di Radio Blackout a due compagn*sloven*

Continua la rivolta sociale in Slovenia, per oggi prevista mobilitazione nazionale con manifestazioni a:

Lubiana alle 15:00
Nova Gorica alle 16:00
Slovenska Bistrica alle 16:00
Ptuj alle 16:00
Murska Sobota alle 16:00
Maribor alle 16:30
Postojna (Postumia) alle 17:00

Qui la traduzione in italiano del comunicato della Fao slovena (federazione delle organizzazioni anarchiche)
Radio Blackout intervista Matej e Thomas su quanto sta succedendo,  l’intervista la potrete trovare a questo link

Video:

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=1PoQd1izX-g

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La battaglia di Notre Dame des Landes e la resistenza degli Zadisti

Dedichiamo un post alla resistenza della ZAD (Zona da Difendere) a Notre Dame des Landes nei pressi di Nantes. La ZAD è una zona occupata in risposta al progetto di costruzione di un aeroporto megalomane che prevede la distruzione di 2000 ettari di campagna e che dalla metà del mese di novembre 2012 è sotto sgombero.
Una storia di resistenza popolare che per certi versi è molto simile a quella No TAV in Val Susa (come avrete modo di leggere nei testi che abbiamo pubblicato più sotto).
Un esempio di convivenza e di lotta , che vede abitanti locali, contadini e squatters uniti contro l’ennesimo scempio ambientale deciso ai piani alti.
A seguire riportiamo due post che raccontano la storia e cio’ che sta succedendo adesso.
Il primo è un riassunto generale sui fatti e il progetto, il secondo invece è una testimonianza diretta da La ZAD.
Per approfondimenti futuri il sito de La Zad anche in italiano e o varie traduzioni dal sito Resiste!

BATTLE OF NOTRE-DAME-DES-LANDES: Megalomaniac Airport Project In Western France di CHRIS P. tratto dal suo blog http://www.chrisp.lautre.net/wpblog/?p=1187

Durante il weekend del 23-25 novembre, violenti scontri hanno avuto luogo quando la polizia militare ha attaccato degli attivisti in una zona sulla quale è prevista la costruzione di un aeroporto a Notre-Dame des Landes- una cittadina vicino a Nantes- mentre la polizia antisommossa disperdeva violentemente una manifestazione di solidarietà in centro a Nantes.
Sfortunatamente molte persone sono rimaste ferite, alcune seriamente. In ogni caso questo avvenimento ha obbligato i media corporate e nazionali e i loro politici ad ammettere pubblicamente che c’è un problema: tutto il giorno hanno trasmesso (distorte) notizie e (preconcetti) dibattiti e interviste.

Circa 40 anni fa, lo stato francese e le autorità locali hanno ideato il progetto per la costruzione di un enorme aeroporto internazionale a una 20 di km a nord di Nantes. L’ingente somma di soldi necessaria per il progetto non era disponibile all’epoca così i lavori non sono mai cominciati. Comunque nel 1974 il governo francese ha riservato l’area, dichiarandola “ Zona di sviluppo differito”! il che significava che nessuna licenza edilizia poteva essere concessa per quella zona. Questo protesse l’area dall’allora in via di sviluppo, velocissimo business agro-industriale e dalla manie dell’urbanizzazione, tanto che la Natura ebbe la meglio e si riprese le aree che non erano di privati – gli uccelli tornarono mentre piccoli contadini poterono continuare con l’agricoltura tradizione sui loro appezzamenti privati. Continua a leggere

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Serigrafia Autogestita Benefit per Supporto Legale… approfondimenti…

Sabato scorso durante il nostro Pomeriggio di Autogestione si è svolta una sessione di “stampaggio” magliette con tecnica serigrafica, a sostegno di Supporto Legale e dei/delle condannat* per Genova 2001.

Alla pratica segue la teoria… 🙂

Tutti gli utensili che abbiamo utilizzato, dai telai alle racle, erano autocostruiti (escluso il colore, che ci teniamo a dire era pero’ a base d’acqua), purtroppo per questione di tempo sabato abbiamo potuto sviluppare “in diretta” solo la fase finale, ovvero la stesura del colore sulle magliette.
Siccome molti ci chiedevano i passaggi precedenti, postiamo un esempio di Serigrafia DIY da Taiwan.
In questo video vediamo come sia possibile realizzare a casa propria un telaio, impressionarlo e poi stamparsi una maglietta con il disegno scelto con mezzi basic.

Siamo comunque in procinto di approfondire questa tecnica quindi rimanete sintonizzat*!

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Rivolte in Slovenia, dicembre 2012, comunicato FAO

Pubblichiamo a seguire la traduzione del comunicato in inglese della FAO (federazione delle organizzazioni anarchiche slovene) sulle proteste che hanno avuto luogo e stanno continuando a dilagare in Slovenia dall’inizio del mese.

Su info-action invece report testimonianze e rassegna stampa qui

Rivolte di massa in Slovenia, dicembre 2012

La Slovenia è scossa dalla prima rivolta di massa in due decenni e la prima che è orientata prevalentemente contro la classe politica, le misure di austerità e in alcune città sta guadagnando un carattere anticapitalista.

In meno di 3 settimane ci sono state 35 proteste in 18 città, dove in tutto hanno partecipato più di 70.000 persone. Le manifestazioni si sono trasformate spesso in scontri con la polizia che si è scagliata violentemente contro i cortei.
284 persone sono state arrestate, alcune rilasciate alcune sono ancora in carcere. Molte persone sono rimaste ferite.

Tutto è cominciato a metà novembre con le proteste contro il sindaco corrotto della seconda città più grande della Slovenia, Maribor (che si è dimesso). Lo slogan di battaglia “Lui è finito” (Gotof je) è stato alternativamente indirizzato più o meno a tutti i politici del Paese. Le proteste si sono diffuse in tutto il Paese in pochi giorni. Sono diventate per la gente, sempre di più, il canale per esprimere la rabbia per le condizioni generali della società: niente lavoro, sicurezza, diritti e futuro.

Le proteste sono decentralizzate, antiautoritarie e non gerarchiche. La gente che non è mai scesa prima nelle strade adesso partecipa. Stanno avendo luogo in villaggi e città che non hanno mai visto una manifestazione prima di oggi. La gente sta creando nuove alleanze, diventando compagni nella lotta e sono determinati a continuare fin quando sarà necessario. Non sappiamo quanto potremmo ancora restare nelle strade, ma una cosa è certa; la gente ha sperimentato un processo di emancipazione e si è riconquistata la parola che gli era stata tolta con violenza nel passato.
E questo è qualcosa che nessuno potrà più togliere loro.

Sotto trovate il comunicato dei vari gruppi della FAO Federation for anarchists organizing, qualche foto, material video e la cronologia degli eventi fino ad ora.

Nessuna discriminazione, sono tutti finiti!

Gli ultimi giorni hanno visto crollare la storia in tutta la sua potenza. La rivolta a Maribor è iniziata in un modo che pochi avrebbero pensato fosse possibile: la gente si è auto-organizzata e ha spinto all’angolo il loro sceriffo e alla fine l’ha forzato a cadere in disgrazia. Questa è stata la scintilla che ha fatto scoppiare una rivolta più ampia contro l’élite politico-economica e l’intero sistema capitalistico.
Non abbiamo la sfera di cristallo per prevedere ciò che succederà, ma quello che è certo è che non ci aspettiamo niente di romantico o ingenuo, ma qualcosa che viene dall’organizzazione e il coraggio.

Da sotto a sopra e dalla periferia al centro.

Le proteste sono dilagate attraverso il Paese e sono cresciute in una più ampia rivolta contro le regole dell’elite e l’ordine esistente.
La gente di ogni regione ha usato creativamente la propria lingua locale per articolare lo stesso messaggio ai politici: voi siete finiti.
Il carattere decentrato della rivolta è tra gli aspetti chiave degli eventi fino ad ora. Un altro è il fatto che l’intero processo fino adesso ha caratteristiche completamente dal basso. Non ci sono leaders che organizzano, solo gente che non è rappresentata da nessuno. Per difendere questa solidarietà tra le persone e bloccare il recupero della rivolta da parte della classe politica, è proprio questo decentramento, che dobbiamo difendere, promuovere e rafforzare!

Polizia ovunque, giustizia da nessuna parte!

La brutalità della polizia sui manifestanti non dovrebbe sorprendere. Ciò che è veramente sorprendente sono tutte le illusioni riguardo la possibilità che la polizia si unisca a noi. E’ vero che la polizia non è il principale obiettivo della rivolta e che gli sconti tra polizia e manifestanti non sono la sua conclusione e unico orizzonte. Ciò che la polizia ha come meta in questo conflitto è la classe politica capitalista e il sistema nella sua interezza. Un’altra cosa assolutamente vera è che la polizia non è nostra alleata e visto il suo ruolo nel sistema non lo sarà mai e in nessun luogo in questa rivolta.
Ricordiamoci: la polizia è parte dell’apparato repressivo dello stato. Continua a leggere

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Sabato 15 dicembre 2012 UN POMERIGGIO DI AUTOGESTIONE

SABATO 15 DICEMBRE 2012
Un pomeriggio di Autogestione
con Affinità Libertarie
nella nostra nuova sede in via Tolmezzo 87, a Udine
(clicca la mappa per ingrandire)

a partire dalle 15.00:

“QUELLA SERA A MILANO ERA CALDO…”
15/12/1969 – 15/12/2012
L’uccisione di Pinelli e la strage di Stato
Archivio: Video**   Libri**   Documenti

BENEFIT PER SUPPORTO LEGALE
Serigrafia Autogestita a sostegno delle/dei condannat* per Genova 2001
Porta una maglietta vecchia che vuoi ravvivare e vieni a stamparla tu stess* in cambio in un contributo libero per Supporto Legale

CONDIVISIONE DI SAPERI SU LINUX
Autoistruzione su installazione e caratteristiche di Linux.
Porta cd masterizzabili o chiavette usb per avere la tua copia di Linux da provare e/o installare.
Primi passi per l’installazione su pc per principianti assoluti!

MERENDA VEGAN con LesCostumizzed!
leccornie dolci e salate per allietare il pomeriggio!

Per info scrivi a: affinitàlibertarie(at)inventati.org

 

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NO TAV: arresti, perquisizioni, sgomberi

(da un comunicato FAT)
Giovedì 29 novembre. L’ultima puntata è di questa mattina. Perquisizioni e
arresti per 19 attivisti contro la Torino Lyon sono scattate all’alba: a
nove sono state imposti i domiciliari, ad altri 4 il divieto di dimora, a
sei l’obbligo di firma. Continua a leggere
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Presentazione del Coordinamento di Difesa Ambientale e del libro NoTAV d’Italia

PRESENTAZIONE del COORDINAMENTO DIFESA AMBIENTALE
Mappatura delle criticità e Patto di Mutuo Appoggio
e del libro
NO TAV D’ITALIA
a cura di Anna Pizzo e Pierluigi Sullo
[ed. Intramoenia e Democrazia km zero]

interverranno
esponenti del coordinamento
e il co-autore del libro
Pier Luigi Sullo
seguirà dibattito Continua a leggere

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Contro carcere e repressione 24 novembre presidio a Tolmezzo

Antefatti:
Qualche mese fa avevamo pubblicato la notizia riguardante il presidio organizzato dal comitato No Tav di Udine davanti al carcere di Tolmezzo in solidarietà a Massimo Passamani, che era stato recluso lì, a seguito di una operazione repressiva ai danni del movimento No tav e che aveva colpito molt* compagn* in Italia.
Massimo Passamani viene trasferito in maniera repentina pochi giorni prima del presidio  nella sezione Alta Sicurezza 2 di Alessandria (dove gli anarchici vengono tenuti separati dagli altri detenuti), ma riesce comunque a stabilire dei contatti con gli altri prigionieri. Uno di questi, Maurizio Alfieri decide di raccontare, tramite una lettera, le dure condizioni di vita in quel carcere e le storie dei continui abusi e brutalità a cui vengono quotidianamente sottoposti i reclusi.
Il presidio viene mantenuto in segno di solidarietà agli altri prigionieri che chiedono di non essere lasciati soli e di dare voce alle loro storie fuori dal carcere. Continua a leggere

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Parliamo di facebook, un’analisi dalla Germania

Come Affinità Libertarie stiamo approfondendo collettivamente il discorso del web 2.0 cercando di avere un approccio critico sull’argomento, per un uso consapevole della rete, anche e soprattutto dal punto di vista militante.
Punto di partenza è stato ripensare alla nostra vita virtuale come una estensione di quella “analogica” per cui, come nel nostro quotidiano reale ripudiamo qualsiasi forma di oppressione e sfruttamento, combattiamo contro il controllo sulle nostre vite e cerchiamo di riprodurre un sistema di relazioni orizzontale e libero non possiamo esimerci dallo scegliere come esistere nella Rete in maniera coerente con questi principi.
Pensando a questo ci è venuto naturale scegliere per le nostre mail e per il nostro blog i servizi di Autistici/Inventati, orientarci verso sistemi operativi non proprietari, (che non sono la soluzione di tutto, ma almeno sono un’alternativa valida), cercare di discutere sulle nostre contraddizioni personali e anche vincere un po’ di pigrizia e IMPARARE AUTOFORMANDOCI (questo ancora genuinamente work in progress).

Nella sezione Net-Attivismo del nostro blog abbiamo stilato una lista di link a spunti che ci sono stati utili nella discussione interna e che riteniamo interessanti da condividere.
Uno degli ultimi inserimenti è un libro uscito qualche mese fa, del quale speriamo presto di poter organizzare una presentazione, si tratta di Nell’acquario di FacebookLa resistibile ascesa dell’anarco-capitalismo di Ippolita.
Oggi invece da una mailing list apprendiamo di questa riflessione pubblicata su nadir.org un aggregatore di notizie della sinistra radicale tedesca tipo indymedia, che abbiamo tradotto (meglio che potevamo) e che vi proponiamo a seguire.

Chi usa facebook o si lascia usare da Facebook non mette solo in pericolo se stesso ma anche gli/le altr*.

Titolo originale ; Plötzlich plappern Anna und Arthur (Improvvisamente Anna e Arthur balbettano tratto da nadir.org)

Per molti anni abbiamo fornito server e infrastrutture di comunicazione per gruppi di sinistra. Abbiamo fatto del nostro meglio per tenere al sicuro i server e abbiamo resistito alla pressione delle autorità per ottenere i dati degli/delle utenti, usando vari metodi.
In breve: noi tentiamo di offrire una forma di comunicazione libera all’interno del capitalistico internet.
Abbiamo visto internet come una risorsa per le nostre lotte e allo stesso tempo l’abbiamo riconosciuto come un campo politico controverso e abbiamo agito di conseguenza.
Pensavamo che la maggioranza della sinistra la vedesse alla stessa maniera, ma siccome sempre più gente di sinistra  sta usando Facebook (o si sta facendo usare da Facebook) non ne siamo più sicur*.
Invece, il nostro lavoro politico è stato visto come carente ed estenuante.
La comunicazione criptata con server autonomi non viene percepita come una emancipazione ma come una seccatura. Continua a leggere

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PORDENONE: SABATO 10 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA

Comunicato di Iniziativa Libertaria tratto da info-action.net:

APPELLO AGLI ANTIFASCISTI E ALLE ANTIFASCISTE DI TUTTA LA REGIONE PER

SABATO 10 NOVEMBRE A PORDENONE!!

TUTTI/E IN PIAZZA ELLERO DEI MILLE ALLE ORE 15.00

Sabato 10 novembre Fiamma Tricolore fa appello “a tutti i camerati” per un corteo “contro i parassiti” immigrati a Pordenone con ritrovo alle 16.00 di fronte al ponte di Adamo ed Eva. Alla stessa manifestazione il loro capoccia Salmè ha fatto sapere che ci sarà Lykotrafitis a rappresentanza

del partito neo nazista greco “Alba Dorata”.

Non sappiamo se la questura abbia già concesso o meno la piazza e non ci interessa, da sempre riteniamo che l’antifascismo vada agito tutti i igiorni a partire dalle relazioni tra individui, nei posti di lavoro, di scuola e nei quartieri attraverso rapporti solidali, non gerarchici, antisessisti e antirazzisti.

L’antifascismo parolaio non ci interessa e anche la storia recente nel pordenonese ci ha dato ragione. Quando nel 2001 i postfascisti di Azione Giovani hanno cercato di “occupare” la giornata del 25 aprile col tentativo di equiparare i carnefici alle vittime siamo riusciti a cacciarli nel 2006 con la determinazione delle idee ma anche dei nostri corpi, anno dopo anno nonostante l’attacco mediatico e le denunce. Per questo, sabato, come anarchici e libertari saremo in piazza per cacciare questo rigurgito fascista e razzista dalle strade di una città e di una provincia che ha saputo farsi onore nella storia della resistenza con tanti gesti di coraggio e amore per la libertà.

Chiediamo a tutti i sinceri antifascisti di mobilitarsi assieme e di partecipare ALLA MANIFESTAZIONE MULTIETNICA IN PIAZZA ELLERO DEI MILLE ALLE ORE 15:00 CONTRO LA SFILATA XENOFOBA DI FIAMMA TRICOLORE.

Gli immigrati, tutti,  sono come noi lavoratori, precari, studenti, i loro figli frequentano e giocano con i nostri nelle scuole e nei quartieri, sono per noi cittadini al pari di tutti, l’unica pratica a cui non daremo mai cittadinaza è il razzismo.

Iniziativa Libertaria, Pordenone

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Sindacalismo di base: di male in peggio

Lo spettacolo di disunione che sta dando attualmente il sindacalismo di base è semplicemente deplorevole: a fronte di un attacco generalizzato ai diritti dei lavoratori i COBAS (senza consultarsi con nessuno) sono riusciti a bruciare tutti sul tempo confluendo sullo sciopero europeo del 14 novembre, La CUB evidenzia gravi divisioni interne, mentre il comparto scuola ha proclamato lo sciopero per il 14, il settore milanese della confederazione ha proclamato uno sciopero generale in solitaria per il 30 (!) novembre, l’USB rimane chiusa nel suo splendido isolamento, l’Unicobas ha persino tentato di boicottare i Cobas convocando uno sciopero per il 16 novembre (poi ritirato causa le norme antisciopero che non consentono agitazioni così ravvicinate), l’USI-AIT lascia libertà di coscienza alle sue sezioni… peggio di così…

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SCIOPERO GENERALE: le contraddizioni del sindacalismo di base

Ancora una volta il sindacalismo di base stà dando il peggio di sè. Mentre la situazione richiederebbe risposte unitarie ed incisive ci si divide su piccole questioni di bottega.

la CUB invita le altre organizzazioni ad un incontro (sicuramente tardivo) per il 30 ottobre per decidere iniziative unitarie e i Cobas (che peraltro avevano già aderito allo sciopero della scuola di CISL, UIL e sindacati autonomi del 24 novembre) la brucia sul tempo indicendo uno sciopero generale per il 14 novembre. A questo punto l’Unicobas (per non essere da meno) indice uno sciopero della scuola due giorni dopo: il 16 novembre. L’USB ? non pervenuta….

Deprimente… Con questi sistemi non si arriva da nessuna parte. E’ importante riprendere l’iniziativa ma che sia realmente AUTOGESTITA E DI BASE.

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MARIO MONTI: anatomia di un colpo di Stato

Un anno fa (16 novembre 2011) la finanza internazionale congedava a pedate il ridicolo governo Berlusconi imponendo un nuovo esecutivo diretta espressione degli interessi delle banche.

I risultati non si sono fatti attendere: Monti, appoggiato da un parlamento servile e da una classe politica ormai allo sbando, sta completamento destrutturando il sistema di garanzie economiche e sociali che caratterizzava il nostro paese.

È stata varata a tempo di record una nuova riforma pensionistica fortemente penalizzante. Sintomatico che la maggioranza parlamentare che “sostiene” il governo non sia stata neppure capace di mettere una pezza al dramma degli esodati: una proposta di legge bipartisan è stata bloccata dai rilievi … della Ragioneria di Stato.

È stato destrutturato l’art. 18 e sono state annacquate le tutele dello Statuto dei lavoratori. Qui il modello è il “metodo Marchionne” che si vuole imporre in tutti i campi. Il vecchio sindacato concertativo è ormai in crisi: CGIL, CISL, UIL erano abituate a contrattare la svendita di diritti in cambio di privilegi per le burocrazie sindacali. Il “metodo Marchionne” prevede invece che sia l’azienda ad imporre unilateralmente le condizioni di lavoro, i sindacati che si piegano supinamente ricevono qualche briciola, quelli che nicchiano (FIOM) vengono brutalmente estromessi dalla fabbrica e privati di tutti i diritti sindacali.

I tagli ai servizi sociali, alla sanità, alla scuola, gli aumenti delle tasse (ai ceti più poveri)  si susseguono a ritmo serrato.

Il metodo Monti prevede di colpire una categoria per volta, in modo da evitare il formarsi di una forte opposizione sociale: prima i pensionandi, poi gli operai, ora gli insegnanti a cui si vuole imporre un aumento di orario di lavoro a parità di salario. Misure incostituzionali ? si, ma che importa ? il governo fa strame del diritto formale ed impone brutalmente la sua volontà. Continua a leggere

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AUTOGESTIONE DEI TERRITORI E DEI SAPERI

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Ravenna 13 ottobre manifestazione contro la CMC!

Il sindaco Pd di Ravenna, Fabrizio Matteucci,pensa che sia un’idea assurda manifestare contro la cooperativa rossa CMC?
Noi invece, pensiamo di no…

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SOLIDARIETA’ ALLE/AI COMPAGN* DENUNCIAT* A TRIESTE

In questi giorni la questura e la procura di Trieste stanno presentando il conto per le mobilitazioni dell’autunno-inverno scorso. In quei mesi infatti la normalità della vita cittadina fu in parte incrinata grazie a vari movimenti e mobilitazioni. Continua a leggere

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LO SCIOPERO CHE NON C’E’

Mentre in Grecia ed in Spagna da oltre un anno brucia la protesta sociale ed anche i sindacati ufficiali si sono visti costretti ad indire diverse agitazioni nazionali e scioperi generali, in Italia regna una calma irreale.

I sindacati concertativi CGIL CISL UIL, che già erano apparsi fin troppo acquiescenti nei confronti dello screditato governo Berlusconi, sembrano aver perso completamente la voce dopo l’insediamento del governo delle banche presieduto da Mario Monti. Ogni tanto si sussegue qualche minaccia di sciopero generale, prontamente ritirato, ogni tanto vediamo qualche sciopericchio di qualche ora o limitato ad alcune categorie. Maestra in questa strategia di depistaggio è la CGIL, sindacato di regime con i governi di centro-sinistra, sindacato di (finta) opposizione con i governi di centro-destra e tecnici. L’ultima trovata è stata uno sciopero del solo pubblico impiego (28 settembre) con l’esclusione però della scuola che è chiamata a scioperare (da sola) il 12 ottobre. Continua a leggere

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BELGRADE SIX: nuova udienza

E’ ripreso oggi il nuovo processo ai sei di Belgrado. E’ stato letto il nuovo atto di accusa (come ridefinito dalla corte d’appello nel luglio 2011) per  aver causato “un pericolo pubblico” lanciando bombe molotov nel mese di agosto 2009. Due imputati hanno preso la parola dichiarandosi non colpevoli. Ratibor Trivunac ha ribadito il carattere esclusivamente politico della persecuzione nei loro confronti, mettendo in risalto sia l’assurdità delle accuse iniziali (“terrorismo internazionale”) sia quella dell’accusa attuale.

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