Presidio sotto al carcere di Tolmezzo 02 marzo ore 14.00

Nostro comunicato di Solidarietà ai compagni e alle compagne colpite dalla repressione
Comunicato di solidarietà Assemblea no cpr no frontiere e collettivo Tilt di Trieste

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SOLIDARIETA’ ALLE COMPAGNE E AI COMPAGNI DI TORINO e TRENTO

Giovedì 7 febbraio a Torino, la gentrificazione capitalista, l’apparato militar-poliziesco e la classe politica hanno mostrato in maniera chiara la loro sinergica ferocia e ottusità.
Nel quartiere Aurora, che continua ad essere tutt’ora militarizzato, l’Asilo occupato che qui, da 24 anni, permetteva di sperimentare auto-organizzazione, amore e lotta,  dopo una lunga resistenza è stato sgomberato.
Che siamo dentro un clima di guerra generalizzato a chi resiste lo dimostrano non solo le parole del questore di Torino, che parla esplicitamente di prigioneri
dopo gli scontri del corteo successivo allo sgombero, ma i lividi di tutti i fermati per le botte prese dalla polizia nell’arresto e poi in questura e il bilancio della repressione in corso: anni di galera che lo stato sta provando a pretendere per vendicarsi di chi contrasta i centri di internamento, le deportazioni e espulsioni del XXI secolo e di chi ha osato ledere qualche arredo urbano. Sei persone accusate per associazione sovversiva, Art. 270 c.p.
Solo una manciata di giorni dopo questo vile attacco, il tentacolo della repressione si allunga fino a Trento, Rovereto e Bolzano. Alle 4 del mattino di martedì 19 febbraio, 50 perquisizioni tra case di compagn* e spazi sociali, uno spiegamento esagerato di polizia, strade chiuse e l’arresto di altr* 7 compagn*. Ancora una volta la scusa preferita è la fantomatica associazione sovversiva (più il 280 cp in questo caso) e il consueto linciaggio mediatico.
Vogliamo, per l’ennesima volta, ribadire che la divisione tra manifestanti buoni e cattivi è una finzione perfettamente funzionale alla macchina repressiva e che chi continua ad applicarla nella propria vita politica è di questa perfettamente complice.
Che la lotta ai CPR, alle retate, alla guerra, ai dispositivi di controllo e a tutte le frontiere che provano a erigere nelle nostre città, come a Udine con le recenti disposizioni poliziesche della nuova giunta, continueremo a portarla avanti con ogni mezzo necessario. Non sappiamo che farcene della banale indignazione democratica contro le politiche di questo governo in materia di immigrazione, che grida allo scandalo per l’uomo nero Salvini dimenticandosi di Minniti, Turco e Napolitano : se è così stupida da non solidarizzare con tutte le forme di lotta contro i confini, è anch’essa parte del problema.
Che continueremo a difendere ogni spazio sociale sotto attacco.
Che non lasceremo sol*
le compagne e i compagni colpite dalle repressione in nessun tempo e in nessun luogo.

Non finisce qui, non è una promessa, è la nostra vita”.

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Donne, montagne. Resistenza 21/02 Incontro con Michela Zucca

GIOVEDì 21 FEBBRAIO

Laboratori (A)utogestita in via de rubeis 43 a Udine

ore 19.00 Buffet vegan di autofinanziamento
ore 20.00 inizio incontro

Primo appuntamento di una serie di incontri che speriamo di poter realizzare assieme a Michela Zucca, antropologa (https://www.michelazucca.net) che ci parlerà di DONNE, MONTAGNE. RESISTENZA partendo da quella contro il nazifascismo e andando a ritroso fino al biennio rosso.

In montagna, l’adesione al fascismo era poco diffusa: Gli insediamenti sono troppo piccoli e lontani; nessuno partecipa a comizi, raduni, adunate; la gente è troppo povera anche per comprarsi le uniformi da “piccoli italiani “; gran parte delle persone hanno avuto esperienze esterne dovute all’emigrazione e sa che “un altro mondo è possibile”; esiste una tradizione atavica di dare rifugio ai fuggiaschi e ai disertori di qualsiasi tipo; le condizioni di uomini e donne sono più paritarie. NON TUTTI HANNO FATTO LA RESISTENZA: senza le donne della montagna sarebbe stata impossibile. Senza la montagna sarebbe stata impossibile. La Resistenza è stata fatta principalmente da giovani dei ceti bassi operai, contadini montanari, donne montanare. Dei docenti universitari italiani, solo 11 non hanno preso la tessera del partito fascista. Chi ha fatto fuggire o nascosto un gran numero di ebrei non furono i loro colleghi, ma le loro donne di servizio, ignoranti e, di solito, montanare

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Dispensa Tecnologie del dominio e Autodifesa Digitale

Lo scorso  novembre abbiamo parlato di Tecnologie del Dominio con il collettivo Ippolita, mettiamo in condivisione una mini dispensa sulla discussione affrontata nel corso della serata


TECNOLOGIE DEL DOMINIO E AUTODIFESA DIGITALE
a cura del collettivo IPPOLITA

26/11 DISPENSA BASE

Guida all’autodifesa digitale
https://numerique.noblogs.org/

Su privacy (hacklab unit di milano)
https://cloud.unit.macaomilano.org/f/11f14729b3cd4d97a5f3/

un percorso progressivo per liberarsi di android (hacklab unit di milano)
https://wiki.unit.abbiamoundominio.org/PrivacyMattersOnMyPhone

Big data e scienza
http://www.meltemieditore.it/catalogo/la-ricerca-scientifica-nellera-dei-big-data/

Su Foxconn
https://www.hoepli.it/libro/il-sogno-perduto-apple-foxconn-e-la-nuova-schiavitucinese/9788816412460.html

Su tecnocrazia di Ippolita
http://www.arivista.org/index.php?nr=417&pag=108.htm&key=tecnocrazia
su anarco-capitalismo

http://www.arivista.org/index.php?nr=423&pag=85.htm&key=anarco-capitalismo

su big-data
# Big Data
*Insieme di dati in grande quantità, varietà e rapidità di evoluzione.*
## Enormi, Rapidi, Differenziati
La nozione di *big data* nasce all’inizio del XXI secolo: l’aumento esponenziale delle
capacità di trattamento e salvataggio di dati rende disponibili grandi quantità di
informazioni sotto forma digitale. La sigla VVV (coniata nel 2001 da una
multinazionale di consulenze informatiche, il gruppo META) viene spesso usata per
indicare le tre caratteristiche fondamentali che distinguono i *big data*:

– *Volume*, la quantità di informazioni;
– *Velocity*, la velocità di acquisizione, rinnovamento e trattamento dei dati;
– *Variety*, la differenziazione qualitativa.

Un insieme di dati dovrebbe essere classificato come *big data* quando queste tre V
sono «smisurate». L’unità di misura di volume dei *big data* è il petabyte cioè un
milione di gigabyte. Un film masterizzato in qualità dvd occupa circa 4 gigabyte, una
foto in alta risoluzione circa 5 millesimi di gigabyte. Un petabyte può quindi contenere
circa 250mila film o 200 milioni di fotografie.

Esempi di *big data* sono le informazioni collezionate in tempo reale dai social
network o dai grandi negozi online, dai *bot* pubblicitari nelle pagine che visitiamo o
mediante le applicazioni che usiamo sui nostri telefoni. Una massa enorme di dati
acquisita in maniera rapida, e di varie tipologie, tra cui: localizzazione, sistema
operativo, plugin e preferenze del nostro navigatore, pagine visitate, tempo passato
su ogni singola pagina, foto e video visionati, contatti email a cui abbiamo scritto più
spesso, ricerche. Nonché, ovviamente, tutto il contenuto testuale, audio, video e
fotografico postato o condiviso sulla nostra bacheca. Questa massa enorme di dati
relativa a svariati aspetti di miliardi di profili viene continuamente aggiornata.

Esempi meno noti sono le grandi quantità di dati raccolti dai satelliti o da telescopi di
grande precisione, o da altri strumenti di misura di quantità fisiche a scopi scientifici,
per esempio dati meteorologici molto precisi. Non mancano ovviamente esempi nel
campo della sicurezza, o meglio del controllo sociale. Gli algoritmi di riconoscimento
facciale si basano, per esempio, sulla capacità di poter stoccare e analizzare in tempi
brevi flussi di dati provenienti da telecamere, foto postate su un qualsiasi social
network o sito web.

Un algoritmo predittivo è un **algoritmo** che permette di stimare la probabilità di
realizzazione per un determinato evento a partire dalle condizioni misurate in un
preciso istante. Per esempio, nella prevenzione del cancro, poter valutare, a partire da
dati clinici, la probabilità che un certo tipo di cellule tumorali sia già attivo oppure in
procinto di attivarsi. Il *deep learning* è alla base degli algoritmi predittivi più
performanti.

## La morte della teoria: i *big data* come *strumenti del dominio*

L’analisi e lo sfruttamento dei *big data* è in mano a poche strutture di potere,
ovvero grandi gruppi industriali e militari. Si pone quindi il problema del controllo e
della verifica delle inferenze compiute, di fatto sottratte al metodo scientifico.

Ma anche se fosse possibile, come alcuni ricercatori auspicano, un accesso più ampio
a queste risorse, si porrebbe in ogni caso la questione della mancanza di trasparenza
dei processi, dell’obiettivo delle ricerche stesse e infine, ancora più grave, della
mancanza di teorie esplicite. Al momento i *big data* assomigliano più a un oracolo
pseudo-scientifico a cui affidarsi per evitare di formulare una teoria, per sottrarsi alla
presa di posizione. Invece di formulare ipotesi e cercare di verificarle in maniera
empirica, gli apprendisti stregoni dei *big data* commerciali suggeriscono ai decisori
politici, militari e ai comuni cittadini che non c’è bisogno di alcuna riflessione, non è il
caso di preoccuparsi del quadro generale, non è necessaria alcuna dialettica
democratica, perché i dati parlano da sé, basta saperli interrogare e ascoltare.

Una pericolosa deriva, una delega del tutto fideistica in linea con i principi della
**tecnocrazia**.

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Sostieni lo sport popolare! 31 gennaio ore 19.00

Sostieni lo sport popolare!

Abbiamo deciso di dare vita ad un progetto di sport popolare nella nostra città, dove mancano spazi in cui praticarlo, proprio come sta avvenendo ormai da anni in molte altre città italiane.

Non ci interessano né l’agonismo né la competizione fine a se stessa, perché lo sport popolare nasce partendo da un bisogno diverso: quello di praticare delle discipline sportive a prezzi accessibili a tutte e tutti, in un ambiente in cui l’aggregazione e la solidarietà tra le persone, il ripudio di ogni forma di discriminazione razziale, sociale e sessuale siano i pilastri del progetto.

In una palestra popolare non esistono sport “da maschi” o “da femmine”; non ci si allena solo per aderire a determinati canoni estetici, perché lo sport popolare non esiste per “soddisfare il cliente” ma per creare una socialità differente.

Per realizzare questo progetto abbiamo bisogno di adeguare e sistemare la futura palestra con piccoli lavori di ristrutturazione e di acquistare i primi materiali per l’allenamento.

Chiunque voglia darci una mano sia tramite la partecipazione alle iniziative di finanziamento sia donando attrezzatura utile (no macchinari) è ben accett*!

Partiamo giovedì 31 gennaio alle 19.00 con una cena sociale e presentazione del progetto. A seguire proiezione di Gancho swing, film-documentario di Giuni Ligabue e Chiara Gregoris sulla boxe a Cuba.

Gancho swing

Radicato nella società che lo produce offrendolo alle masse sotto forma di intrattenimento, lo sport è solo un lavoro come un altro: una merce obbligata a rispondere alla legge del mercato e non certo ai valori di cui la pratica sportiva dovrebbe o potrebbe farsi portatrice. Ma ciò che in gran parte del mondo appare ormai come scontato, a Cuba si rivela diverso e, come per magia, ecco la partecipazione trionfare sull’agonismo, il senso dell’impegno e della lealtà primeggiare sull’etica del risultato a tutti i costi e lo spirito olimpico surclassare l’idea del professionismo.

Viaggio nella storia popolare della boxe cubana attraverso un documentario che mostra come l’utopia di uno sport libero dai dettami della società dello spettacolo sia non solo possibile, ma anche vissuta e praticata a livello di massa.
Un’avventura di impegno e sudore raccontata attraverso il potere evocativo delle immagini e la viva voce dei protagonisti.

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PARIAH: Queer-è-forum domenica 20/01

Domenica 20 gennaio
ore 18.00 Aqueeritivo
ore 19.00 proiezione!

Vi invitiamo al secondo Queer-è-Forum all’interno della nostra Laboratoria Autogestita TransFemmQueer in via De Rubeis 43 a Udine, in cui proietteremo Pariah (2011), un film scritto e diretto da Dee Rees. Ancora una volta proponiamo un film lesbico. Questa volta si tratta di un racconto più classico a allo stesso tempo più particolare di Grandma. Classico perché è una storia coming-of-age, ovvero di crescita e passaggio dall’adolescenza all’età adulta, della ricerca/conquista della propria identità ed espressione che culmina nel momento del coming out; particolare perché esploriamo il mondo di Alike, una teenager nera e lesbica di Brooklyn divisa fra identità che non le appartengono pienamente, fra il modello di femminilità tradizionale imposto dalla mamma conservatrice e la mascolinità “aggressiva” della scena lesbica, fra la frequentazione dei club assieme all’amica Laura e la scena musicale e culturale alla quale inizia ad affacciarsi.

Nonostante il successo riscosso ai festival, specialmente al Sundance, Pariah ha avuto difficoltà ad essere distribuito e nemmeno in America non è restato a lungo nelle sale. Non ci risulta che sia arrivato nei nostri cinema, perciò non perdetevi l’occasione di vederlo con noi, versione originale sottotitolato in italiano!

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MAKING PUNK A THREAT AGAIN! 27/01 gennaio

MAKING PUNK A THREAT AGAIN Pomeriggio dedicato alla scena punk di ieri di oggi ma soprattutto a quella di domani.

Alle 17.30 MOSTRA DI ZINE DIY (1993-2018) La storia del Punk/HC raccontata attraverso le fanzine autoprodotte nei prolificissimi anni 90 fino ad arrivare a quelle che possiamo considerare delle mosche bianche superstiti ai tempi che cambiano.

alle 18.30 Presentazione della webzine RADIO PUNK .
Questa crew di entusiast* punx, provenienti da diverse zone dell’Italia,  ha qualcosa da dire e ha deciso di farlo fuori dall’incantato recinto di facebook.
Le loro energie sono indirizzate alla costruzione di un sito internet a gestione collettiva in cui raccontano attraverso report, recensioni, foto, opinioni cosa succede e cosa vuol dire essere nel mondo punk nel 2018!
Seguirà poi una CHIACCHIERATA POLITICA SUL PUNK OGGI:  CONCETTI BASE COME  AUTOGESTIONE ANTIFASCISMO ANARCHIA  …DIY OR DIE!

ore 20.00
Proiezione del documentario
ODPADKI DRUGE GENERACIJE: Po stopinjah nekega punka (2016)
(Rejects of the Second Generation – Following the Traces of Punk)
di Dunia Danjal e Jasna Babic
v.o con sottotitoli in italiano

Il punk è dovuto morire per poter vivere.
Dopo l’indipendenza della Slovenia sembrava che la storia del punk sloveno fosse finita. Ma ogni fine è un nuovo inizio. Dopo il 1991 fiorì una nuova, seconda generazione di punks che ancora crede che un altro mondo è possibile e necessario.
Membri attivi dell’underground: musicist* attivist*, squatters*, promoters musicali e organizzatrici/tori ci raccontono dell’ideologia punk, cultura, musica, il movimento delle occupazioni, la gioia per la libertà, amore per la musica e la creatività.
Questo è un documento di indipendenza, amore per la musica e creatività.
Reflessione sul lavoro per passione e su un mondo che non ruota attorno al capitale.

Tutto il pomeriggio Totally Random DJ e cibanze vegane!

 

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Support HAMBI RESISTANCE – Cena benefit e conferenza 22 DICEMBRE

SABATO 22 DICEMBRE
ospiteremo una delle tappe della campagna Support Hambi Resistance portata avanti in Italia dai/lle compagn* di Earth Riot (earthriot.org)

Cena sociale benefit (vegan come sempre) +  conferenza + mostra al metro + tavolo informativo sulla resistenza di Hambach!

Cena con prenotazione per evitare sprechi!! (scrivi la tua presenza ad  affinitalibertarie@inventati.org o diccela a voce quando passi!)

Campagna complice e solidale a quella che, dal 2012 ad oggi, è diventata uno dei simboli della lotta per la liberazione della Terra dalle catene del capitalismo: la resistenza per difendere la foresta di Hambach!
Da 6 anni persone provenienti da tutto il mondo, attraverso blocchi, sabotaggi e occupazioni degli alberi, hanno dato vita ad una resistenza dal basso per contrastare l’opera di devastazione condotta dalla multinazionale energetica RWE, che dalla fine degli anni 70′ ha colonizzato una delle ultime foreste vergini, convertendo Hambach nella miniera a cielo aperto più grande d’Europa per l’estrazione di lignite (carbone povero).
Earth Riot vi invita ad una serie di iniziative benefit sul tema della liberazione della Terra, volte a supportare chi ogni giorno si oppone alle dinamiche repressive e di dominio proprie del sistema capitalista.

Earth Liberation is Total Liberation!

Non è solo uno slogan accattivante, ma l’essenza della lotta per la liberazione totale che, per essere auspicabile e realizzabile, deve passare attraverso un processo di restituzione alla Terra di ciò che il sistema capitalista gli ha strappato negli anni, privando ogni vivente di una libertà effettiva, nel nome del finto progresso e di quella presunta supremazia dettata dalla cultura antropocentrica e dal dio denaro.

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Tecnologie del dominio e Autodifesa Digitale part 2 – 26/11

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Il corpo lesbico alla Laboratori(A) – 30 novembre

Venerdì 30 novembre  la Laboratori(A)utogestita TransFemmQueer presenterà Il corpo Lesbico di e con Graziella Savastano e Laura Scarmoncin
Adattamento teatrale semi-serio tratto dal libro di Monique Wittig

ore 19.30 warm up con l’Aqueeritivo
ore 20.30 puntuali spettacolo!

Il Corpo Lesbico, scritto dalla poetessa, teorica, romanziera e militante lesbofemminista francese Monique Wittig, è un testo pubblicato più di quarant’anni fa (1973) uno dei libri che hanno rivoluzionato la letteratura erotica, un manifesto politico per la liberazione della sessualità delle donne.
Le due autrici e attrici dell’omonimo spettacolo, Graziella Savastano e Laura Scarmoncin, hanno scelto di rappresentare questo testo in modo libero ed ironico  con sarcasmo e comicità celebrandone l’incontestabile portata rivoluzionaria per l’autonomia sessuale delle donne.
Provenienti da due contesti diversi (quello teatrale Savastano, quello accademico Scarmoncin), le due autrici sono riuscite a unire i loro stili e le loro autobiografie divergenti, narrando in modo  differente e armonico  cosa significa per loro confrontarsi con il desiderio sessuale in quanto donne di diverse età e orizzonti esistenziali, ma accomunate dal vivere in una realtà ancora oggi profondamente patriarcale e misogina.
La comicità che contraddistingue lo spettacolo è solo un pretesto per affrontare un testo  cruciale della cultura femminista in modo umile  e  appassionato. Il messaggio che vuole  portare  è  che la libertà sessuale delle donne non può che venire da loro stesse,  senza cedere alle lusinghe dei discorsi dominanti, ma mettendosi invece a nudo, per diventare soggetti parlanti, esuberanti, e soprattutto liberi.

IN QUESTO SPETTACOLO C’È MOLTO DA RIDERE E TANTO SU CUI RIFLETTERE

Trailer
https://www.youtube.com/watch?v=loEXfRVTuF4

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PRENDIAMOCI LA STRADA! Corteo contro la violenza di genere a UDINE

Contro le recenti politiche oscurantiste delle istituzioni, rivendichiamo la libertà di autodeterminarci.

• Udine non è una città pericolosa o violenta. Le strade sicure le facciamo noi che le viviamo, non vigilanti armati, pubblici o privati. Rifiutiamo il patriarcato che ci vuole chiuse in casa (dove avviene la maggior parte degli abusi e femminicidi).

• Denunciamo le politiche securitarie che strumentalizzano la violenza di genere per imporre un controllo fascista e identitario sulle nostre vite.

• Per noi la città è sicura quando si cura con: benessere, socialità, welfare, mobilità, comunità e qualità della vita.

• Partiremo da Borgo Stazione, luogo simbolo di strumentalizzazioni politiche liberticide come l’istituzione di ronde e il recente coprifuoco ai negozi del quartiere.

• Rigettiamo l’eteropatriarcato che ci vuole costrette in orientamenti, ruoli ed espressioni di genere fisse.

• È un corteo costruito dal basso aperto a donne, uomini, non binary e persone che si rispecchiano in qualsiasi genere, orientamento sessuale e identità.

• La Coordinamenta Transfemminista di Udine invita alla partecipazione a questo corteo organizzato dal basso, antirazzista, antifascista, antisessista. Alla manifestazione non saranno ammessi simboli di partiti: il nostro è un corteo autoorganizzato e vogliamo che venga rispettata la sua identità.

La coordinamenta è un’assemblea costruita dal basso e a partecipazione individuale, che riunisce soggettività fra di loro molto diverse con obiettivi comuni. È apartitica, ma dichiaratamente antifascista, antirazzista e antisessista. Al suo interno viene data la stessa importanza alle voci di tutte le persone partecipanti tramite un processo decisionale orizzontale, senza la mediazione di rappresentanti e presidenti. Vuole essere uno spazio inclusivo e sicuro in cui ogni persona che si riconosce nei suoi principi possa partecipare sentendosi rispettata e libera di esprimersi.
Il nostro obiettivo è quello di smantellare pezzo dopo pezzo il patriarcato e l’eteronormatività.

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Solidarietà ai migranti in protesta alla Caverzerani!

Siamo solidali con i migranti della Caverzerani che hanno dato vita ad una protesta all’interno della struttura per denunciare la qualità indecente del cibo che gli viene somministrato ogni giorno.
Non si contano i casi dei gestori di posti come questo che propinano cibo immangiabile e guasto per lucrare sulla pelle di persone costrette in questi luoghi, dall’infame sistema delle frontiere e perchè non hanno il privilegio del documento e del colore della pelle “giusto”.
La ventilata accusa di procurato allarme mossa nei confronti di chi ha iniziato la protesta è chiaramente una ritorsione e un’intimidazione perchè quello che succede dentro non venga divulgato.
Siamo vicine e vicini a chi decide di alzare la testa e denunciare i soprusi, nonostante l’estrema ricattabilità della propria condizione di richiedenti asilo.

A fianco di chi si ribella// NO BORDER NO NATION

fonte: http://www.udinetoday.it/cronaca/cavarzerani-cibo-avariato-sommossa-udine-polizia-16-novembre-2018.html

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Aqueeritivo + laboratorio di striscioni e cartelli – sabato 17 novembre

Sabato 17 novembre
dalle 15.00  Laboratorio di striscioni e cartelli diy
Un pomeriggio per scatenare la creatività e liberare le nostre voci. Prepareremo assieme cartelli e striscioni per il corteo del 24 Novembre contro la violenza di genere.
Porta la tua creatività (e se puoi anche pennelli, colori stoffe  e quello che ti viene in mente
da condividere)

Contro ogni calo di zucchero dovuto ad intensa attività….

alle ore 18.30 torna il nostro (A)queeritivo autogestito e vegan con il solito sfacciatissimo menù e le irriverenti bevande!
Distro transfemminista e riot music!

Giudizi morali prevaricazioni e sessismi non sono benvenuti, condivisione e rispetto Sì!

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Amore, Rivoluzione e … castagne!

DOMENICA 11 NOVEMBRE
CINE-CASTAGNATA alla LABORATORI(A)!!!

A dieci anni dall’insurrezione greca proponiamo la visione di  “L’amour et la révolution” di Yannis Youlountas. Un documentario che ci racconta che la lotta in Grecia non si è affatto fermata a quei giorni di rivolta, anzi.
A Salonicco i giovani impediscono la messa allasta delle case pignorate, a Creta i contadini si oppongono alla costruzione di un nuovo aeroporto. Ad Atene il potere è preocupato per il moltiplicarsi dei sabotaggi, e nel quartiere di Exarchia, minacciato di evacuazione, il cuore della resistenza accoglie i rifugiati nellautogestione. Questultimo film di Yannis Youlountas è un viaggio nella musica tra coloro che sognano amore e rivoluzione.

ore 17.30 CASTAGNE RIBOLLA E ZUCCA
indicativamente ore 20.00 proiezione
@ LABORATORI(A)UTOGESTITA
via de rubeis 43, Udine

 

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Cineforum (A)utogestito: Sulla mia pelle 30/10

CINEFORUM (A)UTOGESTITO della Laboratoria!
Martedì 30/10 ore 20.30 buffet vegan
a seguire (indicativamente alle 21.00)
proiezione di
“Sulla mia pelle”
di Alessio Cremonini

Quello che ci ha condotto a questa proiezione è stato un intenso dibattito interno. Ci siamo fatt* delle domande e dat* delle riposte che forse non saranno quelle definitive ma che ci hanno dato uno spunto importante sul quale proseguire il ragionalmento.
Puo’ un film del potere rendere giustizia a chi dal potere è stato ammazzato? La risposta è NO.
Puo’ un film che si basa su atti giudiziari, anche lontanamente avere a che fare con la verità? Noi riteniamo di no: nei tribunali la verità è irrilevante e l’unica “giustizia” che può uscirne è funzionale al potere.
L’unica persona che poteva raccontarci la verità è Stefano e Stefano non è più qui. Punto.
Non ci aspettiamo quindi che questo film ci racconti niente di più di quello che già sappiamo, né che ci faccia “finalmente” sentire empatia per chi dal Potere è stato ammazzato. Non ce n’è bisogno: abbiamo capito subito cos’era successo nel momento stesso in cui apprendevamo che Stefano era morto in seguito ad un fermo. Anzi che era stato ammazzato.
E allora perché proiettare questo film?
Lo facciamo proprio in risposta all’isolamento delle camerette, al binging da netflix che ci assuefà, alla spettacolarizzazione della realtà dei social network che ci alienano e distorcono la nostra percezione dell’esistente per quello che realmente è con il suo carico di oppressione quotidiana. Vogliamo riappriopiarci della dimensione collettiva, del dibattito, della condivisione vis a vis, vogliamo riprenderci, senza chiedere permesso e senza “abbonamenti”, una storia che è nostra e non relegarla a salotti buoni o a poltrone anonime dei multisala. Per poter parlare e costruire un dibattito insieme.
Non vogliamo una serata per piangerci addosso e leccarci le ferite, ma vogliamo una scintilla.
A questo proposito tramite lo strumento del cineforum autogestito ci piacerebbe pensare anche ad un proseguio, ad altre visioni che insieme potremmo pensare, in modo che questa occasione sia un punto di partenza e non un arrivo.

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ORO ROSSO Fragole Pomodori Molestie e Sfruttamento nel Mediterraneo

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NO CPR: Corteo regionale 20 ottobre ore 15.00 a Gradisca

NO CPR – CORTEO REGIONALE

SABATO 20 OTTOBRE – ORE 15:00 PIAZZALE DELL’UNITÀ (GRADISCA d’ISONZO)

Il 18 ottobre 1938, il governo fascista promulgava le leggi razziali. Nel 2018, i governi democratici ne hanno ereditato il mandato, segregando in centri di detenzione le persone senza documenti.

A Gradisca, vogliono iniziare i lavori per la trasformazione del CARA (ex-CIE) in CPR, Centro di Permanenza per il Rimpatrio. I CPR – come già CIE e CPT – sono dei lager. Le persone vengono imprigionate per il solo fatto di non possedere un permesso di soggiorno. Le condizioni di vita dentro i CPR sono pessime. Il loro mantenimento (costosissimo!) arricchisce cooperative e imprese speculatrici.

Formalmente, le persone vengono rinchiuse per essere rimpatriate: opzione inaccettabile per chi ha rischiato la vita per attraversare frontiere. La finalità effettiva dei CPR è però quella di rafforzare il mantenimento di tutta la comunità di non cittadine/i in una condizione di inferiorità legale, di terrore, ricattabilità e sfruttabilità.

Il decreto Minniti-Orlando prevede l’attivazione di un CPR per regione e addirittura, in Friuli-Venezia Giulia, il presidente Fedriga ha dichiarato di volerne aprire uno per provincia. Con il decreto sicurezza Salvini, per perdere il permesso di soggiorno, ed essere quindi potenzialmente internate/i, basta essere dichiarate/i pericolose/i socialmente o essere condannate/i in primo grado per oltraggio a pubblico ufficiale. Inoltre, nelle zone di frontiera, come la nostra, sarà possibile internare anche solo per identificare la provenienza della persona sprovvista di documenti e/o richiedente asilo, senza la necessaria presenza di un provvedimento di espulsione attivo.

In questi mesi sono iniziati trasferimenti di persone dal CARA di Gradisca e stanno per cominciare i lavori per adibirlo a CPR; il contratto con la cooperativa Minerva – nota per i maltrattamenti delle persone costrette nel CARA – scadrà a fine 2018. Il cantiere – che vale quasi 3 milioni di euro – è stato affidato al genio militare, saltando la gara d’appalto, come si trattasse di un’emergenza.

Il silenzio sull’apertura di un CPR è inevitabilmente complicità con la sua esistenza: significa aver interiorizzato la divisione razziale, cioè razzista, imposta dall’attuale discorso dominante; significa accettare che delle persone vengano internate, perché comunque non capiterà a noi.

Noi ci opponiamo e ci opporremo totalmente alla creazione e all’apertura di un CPR e sappiamo che unendoci, organizzandoci e coordinandoci tra tutte/i le antirazziste/i e le/i solidali della regione possiamo impedirne l’apertura.

Per bloccare l’apertura di un CPR ci vogliono molte teste, molte mani e poche deleghe del lavoro a qualcun’altra/o.

Sabato 20 ottobre diamo appuntamento per un primo CORTEO DI OPPOSIZIONE ALLA COSTRUZIONE DEL CPR. Per un momento di mobilitazione, di confronto e di organizzazione fra le varie individualità e gruppi di tutta la regione.

NO CPR E NO FRONTIERE NE’ IN FVG NE’ ALTROVE!

Assemblea NO CPR e no frontiere

nofrontierefvg.noblogs.org

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14/10 Tragical History Tour : Matinèe Folk Punk

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OTTOBRE 2018 ALLA LABORATORIA AUTOGESTITA

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Incontro e discussione con CAMPAGNE IN LOTTA! 7 ottobre ore 18.00

DOMENICA 7 OTTOBRE ore 18.00

presentazione e discussione con alcun* compagn* di
CAMPAGNE IN LOTTA

Quest’estate numerose sono state le morti e le notizie sullo sfruttamento dei lavoratori nelle campagne del sud Italia, legate alla raccolta dei pomodori. Ma il processo di sfruttamento dei braccianti in agricoltura, soprattutto immigrati e senza documenti, non è iniziato quest’anno e non riguarda solamente la raccolta dei pomodori ed il sud italia (si pensi alla tendopoli di Saluzzo o ai recenti arresti per caporalato in veneto), ma fa parte di quel meccanismo che per massimizzare i profitti della grande distribuzione e per superare la concorrenza spreme i più deboli e ricattabili della catena produttiva.

CAMPAGNE IN LOTTA è una rete che da anni lotta, in modo autodeterminato ed auto-organizzato, contro questo meccanismo, favorito sia dallle leggi del mercato che dalle stesse istituzioni, e contro lo sfruttamento, la ricattabilità e la precarietà sociale ed abitativa che ne deriva.

A SEGUIRE CENA SOCIALE VEGAN!!!

Prossimi appuntamenti
Domenica 14 ottobre ore 18.00 Matinèe Folk punk con concerto in acustico di “Tragical History Tour” da Dundee (Scozia)
Sabato 20 ottobre ore 19.30 Presentazione di Oro Rosso, fragole e pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo di Stefania Prandi. Sarà presente l’autrice

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