BALLOTTAGGIO AL COMUNE DI UDINE ? NO GRAZIE ! LA RISPOSTA E’ L’AUTOGESTIONE

Alle recenti elezioni regionali (provinciali e comunali) del 20-21 aprile in Friuli Venezia Giulia si è registrato un astensionismo di quasi il 50 %. A questo si aggiungono decine di migliaia di schede bianche e nulle depositate nell’urna.
Per gli Anarchici l’astensionismo costituisce però solo un punto di partenza, non un punto di arrivo. Capire che chi ci governa è un farabutto è già qualcosa, ma – assolutamente – non è abbastanza. Altrimenti si rischia di seguire il modello fallimentare dei grillini che, in nome della “democrazia diretta” (guidati però da un leader carismatico, illuminato e infallibile) decidono di entrare nelle istituzioni per “riformarle” con solo due conclusioni possibili: isolarsi in una opposizione sterile o adeguarsi vendendosi al miglior offerente per qualche posto di governo o di sottogoverno (in genere alla prima opzione segue rapidamente la seconda).
Il modello basato sulla delega non è riformabile, si può solo distruggerlo radicalmente. Delegare ad altri la soluzione dei propri problemi può sembrare comodo ma ha come unico risultato quello di NON risolvere i problemi e di crearne un altro ben più grave: la nascita di una cricca di “rappresentanti del popolo” di professione il cui unico scopo è quello di perpetuare i propri privilegi e la propria posizione amalgamandosi rapidamente con il vecchio ceto politico e con i detentori del potere economico.
Occorre modificare radicalmente il modello di società, sostituendo al modello della delega quello dell’azione diretta di ciascun* a difesa dei propri diritti, attraverso l’AUTOGESTIONE DELLA PROPRIA VITA in tutti gli ambiti: dall’ambiente all’attività produttiva all’organizzazione sociale.
Veniamo alle piccole miserie locali: in Regione Tondo e Serracchiani sono due facce dello stesso ceto affaristico e pro TAV, le elezioni alla provincia di Udine sono state un evidentissimo spreco di denaro finalizzato solo a mantenere in piedi un carrozzone inutile e le relative poltrone (in primo luogo quella del presidente Fontanini).
Il Comune di Udine ? qui governa da 5 anni la giunta di centro-sinistra di Furio Honsell, paladino di SEL e Rifondazione Comunista (ma capace, con le sue indubbie doti retoriche, anche di gabellarsi come difensore degli “spazi sociali autogestiti”). Una giunta composta da professionisti spesso reduci da 10 anni di giunta Cecotti (qualcuno è recentemente transitato in Parlamento o in Regione, a parte i rifondaroli che fanno fatica a riciclarsi vista la caduta verticale di consensi e di credibilità).
Nel ballottaggio del 5-6 maggio ad Honsell si contrapporrà l’inqualificabile coalizione di centro-destra guidata dal politico di lungo corso Adriano Ioan. Scegliere tra i due ? Sostituire una cricca con un’altra ? Assolutamente inutile ! Lo ribadiamo: E’ LA LOTTA, NON IL VOTO CHE DECIDE! SOLO L’IMPEGNO ATTIVO DI CIASCUN* NELLE LOTTE SOCIALI PUO’ CONSENTIRCI DI MODIFICARE REALMENTE LA REALTA’ !

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