Cineforum(A)utogestito NOborders martedì 18/10 : WELCOME

MARTEDì 18 OTTOBRE
CINEFORUM(A)UTOGESTITO NOBORDERS

ore 20.30 Pizzata Vegan
ore 21.00 Proiezione di:

olimpics

WELCOME
di Philippe Loiret (2009)

L’immagine che abbiamo deciso di usare per pubblicizzare questo appuntamento del nostro Cinforum(A)utogestito non è nè la locandina nè uno spezzone del film che andremo a vedere.
E’ una delle immagini simbolo dell’estate appena trascorsa, della resistenza e condizione delle persone migranti sul confine Italia/Francia a Ventimiglia.
Rappresenta un tentativo (fallito perchè represso dalla polizia ) di lasciare gli scogli italiani per raggiungere la Francia a nuoto, che in realtà è solo uno dei pericolosi sistemi che i/le migranti spint* al limite intraprendono come ultima chance per oltrepassare i confini (ovunque) e cercare una vita più decente o per andare verso qualcosa di scelto e non imposto dall’alto.
Gesti estremi che conducono alla morte più spesso di quello che si pensi (magari perchè taciuti dalla stampa o “riqualificate” come morti altre o magari neanche si sa) basti pensare che solo pochi giorni fa moriva schiacciata da un camion sull’autostrada a Ventimiglia una 17enne eritrea che assieme ad altre persone stava cercando di raggiungere a piedi la Francia.
Purtroppo è normale amministrazione in posti di confine, come Calais, città dove è ambientato il film Welcome, che racconta la storia di un migrante del kurdistan iracheno che decide di raggiungere il Regno Unito attraversando La Manica a nuoto, con l’aiuto di un allenatore francese, empaticamente coinvolto nella sua vicenda umana.

Il confine uccide e non lo si dice per dire, lo fa in diversi modi, quando fallisci un tentativo estremo di attraversarlo, quanto ti deportano nel posto da cui hai fatto di tutto per scappare… Quando si accetta il suo stesso concetto avvalorando così la sua esistenza fisica permettendo di definirci come individui di serie A rispetto ad altri e non facciamo i conti con il privilegio “di essere nat* dalla parte giusta del mondo”.

IL CONFINE UCCIDE E ANCHE UNA SOLA MORTE SAREBBE COMUNQUE DI TROPPO

 

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