Mentre le agenzie di rating declassano l’Italia, avvicinando quindi il rischio di default, il governo “tecnico” si affanna ad adottare provvedimenti per compiacere la finanza internazionale.
Nella bozza sulle liberalizzazioni troviamo norme che bypassano completamente gli esiti dei referendum sull’acqua (le aziende che gestiscono i servizi dovranno essere obbligatoriamente delle società per azioni), riducono la protezione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori (che non si applicherà alle aziende con meno di 50 dipendenti) e smantellano ulteriormente i contratti nazionali (la possibilità di concordare contratti aziendali in deroga a quelli nazionali viene estesa anche alle società ferroviarie).
Solo la mobilitazione può bloccare questa barbarie !