Riceviamo e diffondiamo.
Anche qui a Trieste riprendiamo la chiamata lanciata dall’assemblea di Atene del 07 febbraio in solidarietà con Dimitri Koufontinas. Saremo presenti davanti al consolato greco in via Rossini 6 lunedì 15 febbraio dalle ore 10 alle ore 12 in presidio.
Assemblea permanente contro il carcere e la repressione
Qui di seguito riprendiamo le parole della chiamata:
Alla fine del dicembre scorso il governo greco ha approvato una riforma del sistema penitenziario nazionale che, oltre ad altre misure che peggiorano le condizioni detentive, stabilisce che chi è condannato per terrorismo non possa accedere alle “carceri rurali”, istituti più “aperti” a cui hanno accedono i prigionieri di lungo corso. L’approvazione di questa legge ha subito attivato l’iter burocratico per il trasferimento di Dimitri Koufontinas dal carcere rurale di Kassevitia.
Dimitri è un compagno condannato per la partecipazione all’organizzazione rivoluzionaria 17 Novembre, in carcere dal 2002.
Il nuovo pacchetto di leggi stabilisce che i reclusi nelle carceri rurali vengano riclassificati e trasferiti quindi nell’ultimo carcere in cui sono stati. Nel caso di Dimitri sarebbe dovuto essere quello ateniese di Koridallos. L’amministrazione penitenziaria ha però deciso di trasferirlo, manipolando le carte del trasferimento, nel carcere di Domokos. Nonostante in Grecia non esistano circuiti differenziati, l’intenzione dell’amministrazione penitenziaria negli ultimi anni è stata quella di rendere questa prigione un carcere “duro”.
Un trasferimento punitivo, dunque, volto a colpire un compagno che lotta da sempre, fuori, nelle aule di tribunale, in prigione: da quando è detenuto ha partecipato a numerose proteste e ha intrapreso ben quattro scioperi della fame.
Repressione volta ad annichilire Dimitri Koufontinas ma che si iscrive nel progetto repressivo complessivo dello Stato greco: cercare di schiacciare le parti più radicali e combattive della società per scongiurare l’ipotesi di conflitti futuri.
Davanti al trasferimento Dimitri Koufontinas ha deciso di non rimanere in silenzio e di usare l’unica arma che aveva a disposizione, il suo corpo. Dal 8 gennaio ha iniziato uno sciopero della fame che proseguirà ad oltranza fino a quando non sarà trasferito nel carcere di Koridallos.
Ormai i giorni di sciopero cominciano a essere molti, il compagno si trova in condizioni critiche e precarie nell’ospedale di Lamia: secondo i medici potrebbe avere un tracollo da un momento all’altro.
Durante lo sciopero sono state moltissime le iniziative e le azioni di solidarietà avvenute in tutta la Grecia e non solo: presidi, manifestazioni, scritte sui muri, striscioni, attacchi contro molteplici obiettivi (politici, banche, uffici postali, etc).
Ma proprio ora che il tempo stringe pensiamo sia arrivato il momento di compiere uno sforzo in più.
Pensiamo che la lotta di Dimitri sia anche la lotta di ognuno ed ognuna di noi e siamo convinti dell’importanza di creare ed ampliare legami internazionali, sopratutto in un momento come questo.
Per tutto questo abbiamo deciso di indire per VENERDÌ 12 FEBBRAIO una giornata INTERNAZIONALE di solidarietà e azione per sostenere Dimitri Koufontinas.
LE RICHIESTE DELLO SCIOPERO DELLA FAME DEVONO ESSERE ACCETTATE
LA SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE È LA NOSTRA ARMA
Atene, 7 Febbraio
Assemblea di solidarietà con Dimitri Koufontinas