“Incominciando col gustare un po’ di libertà, si finisce per volerla tutta.”
Trieste, sabato 28 settembre. Un edificio abbandonato da anni è stato riportato in vita da alcune persone determinate e in poche ore rimesso a morte dagli sbirri che, di grande lena hanno sgomberato lo stabile.
Quella che per la cronaca dei media è stata un’azione tempestiva di “ritorno” all’ordine è, ai nostri occhi invece un imbarazzante espressione di debolezza da parte di chi ha voluto sgomberare e l’ha fatto pure in fretta e furia.
Cosa temevano? Davvero uno spazio autogestito fa così tanta paura da essere represso alla velocità della luce?
Se è davvero così, altro che Breccia qui abbiamo aperto una voragine!
Se non si era cert* di essere sulla strada giusta, ora non ci sono dubbi.
Esprimiamo SOLIDARIETA’ alle generose compagne e compagni colpit* dalla repressione, per essersi mess* in gioco per qualcosa di cui tutt* avremmo beneficiato (e sicuramente beneficeremo, perché non è finita qui!)
Oltre a questo non possiamo far altro che rinnovare la nostra incondizionata COMPLICITA’ (passata presente e futura) con chi porta dentro di sè il fuoco della ribellione e l’amore coraggioso per la libertà.
Con chi pensa fuori “dalla scatola” che ci hanno confezionato attorno, per dirci cosa vogliamo e come lo vogliamo.
Sempre a fianco di chi lotta contro confini, muri e gabbie qualsiasi esse siano, CPR, galere di stato o mentali!
Sabato a Trieste si è aperta una Breccia e sarà molto difficile chiuderla!
SOLIDARIETA’ ALLA BRECCIA E A TUTTI GLI SPAZI SGOMBERATI IN QUESTO ULTIMO ANNO!