a Torino, la gentrificazione capitalista, l’apparato militar-poliziesco e la classe politica hanno mostrato in maniera chiara la loro sinergica ferocia e ottusità.
Nel quartiere Aurora, che continua ad essere tutt’ora militarizzato, l’Asilo occupato che qui, da 24 anni, permetteva di sperimentare auto-organizzazione, amore e lotta, dopo una lunga resistenza è stato sgomberato.
Che siamo dentro un clima di guerra generalizzato a chi resiste lo dimostrano non solo le parole del questore di Torino, che parla esplicitamente di prigioneri, ma i lividi di tutti i fermati per le botte prese dalla polizia nell’arresto e il bilancio della repressione in corso: di galera che lo stato sta pretende per vendicarsi di chi contrasta deportazioni e espulsioni del XXI secolo di chi ha osato ledere qualche arredo urbano. Sei persone accusate per
Vogliamo, per l’ennesima volta, ribadire che la divisione tra manifestanti buoni e cattivi è una finzione perfettamente funzionale alla macchina repressiva e che chi continua ad applicarla nella propria vita politica è di questa perfettamente complice.
lotta ai C, alle retatee a tutte le frontier che provano a nelle nostre città, come a Udine con le recenti disposizioni poliziesche della nuova giunta, continueremo a portarla avanti con ogni mezzo necessario. Non sappiamo che farcene della banale indignazione democratica contro le politiche di questo governo in materia di immigrazione, che grida allo scandalo per l’uomo nero alvini dimenticandosi di inniti, urco e apolitano : se è così stupida da non solidarizzare con tutte le forme di lotta contro i confini, è anch’essa parte del problema.
Che continueremo a difendere ogni spazio sociale sotto attacco.
Che non lasceremo sol*
“on finisce qui, non è una promessa, è la nostra vita”.