Abbiamo deciso di dare vita ad un progetto di sport popolare nella nostra città, dove mancano spazi in cui praticarlo, proprio come sta avvenendo ormai da anni in molte altre città italiane.
Non ci interessano né l’agonismo né la competizione fine a se stessa, perché lo sport popolare nasce partendo da un bisogno diverso: quello di praticare delle discipline sportive a prezzi accessibili a tutte e tutti, in un ambiente in cui l’aggregazione e la solidarietà tra le persone, il ripudio di ogni forma di discriminazione razziale, sociale e sessuale siano i pilastri del progetto.
In una palestra popolare non esistono sport “da maschi” o “da femmine”; non ci si allena solo per aderire a determinati canoni estetici, perché lo sport popolare non esiste per “soddisfare il cliente” ma per creare una socialità differente.
Per realizzare questo progetto abbiamo bisogno di adeguare e sistemare la futura palestra con piccoli lavori di ristrutturazione e di acquistare i primi materiali per l’allenamento.
Chiunque voglia darci una mano sia tramite la partecipazione alle iniziative di finanziamento sia donando attrezzatura utile (no macchinari) è ben accett*!
Partiamo giovedì 31 gennaio alle 19.00 con una cena sociale e presentazione del progetto. A seguire proiezione di Gancho swing, film-documentario di Giuni Ligabue e Chiara Gregoris sulla boxe a Cuba.
Gancho swing
Radicato nella società che lo produce offrendolo alle masse sotto forma di intrattenimento, lo sport è solo un lavoro come un altro: una merce obbligata a rispondere alla legge del mercato e non certo ai valori di cui la pratica sportiva dovrebbe o potrebbe farsi portatrice. Ma ciò che in gran parte del mondo appare ormai come scontato, a Cuba si rivela diverso e, come per magia, ecco la partecipazione trionfare sull’agonismo, il senso dell’impegno e della lealtà primeggiare sull’etica del risultato a tutti i costi e lo spirito olimpico surclassare l’idea del professionismo.
Viaggio nella storia popolare della boxe cubana attraverso un documentario che mostra come l’utopia di uno sport libero dai dettami della società dello spettacolo sia non solo possibile, ma anche vissuta e praticata a livello di massa.
Un’avventura di impegno e sudore raccontata attraverso il potere evocativo delle immagini e la viva voce dei protagonisti.