DOMENICA 12 MARZO
ore 16.00 presso il Prefabbrikato di Via Pirandello 22 Villanova (PN)
WHORKSHOP DI RIFLESSIONE SUL CONSENSO, con produzione catartica di sex toys DIY.
Affinità Libertarie è un collettivo anarchico misto che fin dalla sua genesi ha messo l’antisessismo tra i suoi principi fondamentali a fianco di antirazzismo, antifascismo, antiautoritarismo e la lotta contro le nocività. Come scrivevamo nel nostro manifesto antisessista (https://affinitalibertarie.noblogs.org/antisessismo-2/), all’epoca abbiamo deciso di impegnarci partendo da noi, perché questo non rimanesse uno slogan vuoto ma diventasse pratica quotidiana consolidata. Volevamo e vogliamo ancora trovare forme di azione diretta contro l’oppressione di genere che, silenziosa, vedevamo passare inosservata, in varie forme più o meno eclatanti, anche negli spazi di movimento che attraversavamo.
Ci siamo ripropost* “di continuare a praticare e promuovere la lotta contro il sessismo, tenendo viva la discussione su questo argomento all’interno come all’esterno, non delegando solo a chi lo subisce l’onere di dover affrontare questo problema.”Gettare le basi per l’autodifesa, creare anticorpi per fare in modo di non arrivare a situazioni emergenziali o, nell’inevitabile caso queste si fossero verificate, di arrivare per lo meno preparat* all’autogestione dell’emergenza senza sottrarci e voltare la faccia.Partendo dal presupposto che il rifiuto di ogni forma di autoritarismo e gerarchia e la ricerca del consenso nei processi decisionali siano gli elementi base della pratica libertaria e dell’autogestione, ci siamo dotat* di un primo strumento di autoformazione che ci facesse ragionare e aiutasse a smantellare quella che è tristemente nota come la “cultura dello stupro”. Un laboratorio che affronta il problema alle sue radici, tramite l’analisi e il riconoscimento di cosa vuol dire consenso attraverso la messa in discussione dei nostri comportamenti quotidiani, riappropriandoci con umiltà e in maniera non giudicante dell’autocritica come strumento di crescita.Iniziando a parlare di violenze sessiste e sviscerando i nostri vissuti, ci ha fatto rendere conto ancora di più che queste permeano anche le relazioni che ritenevamo complici, oltre che gli spazi che attraversiamo nella nostra quotidianità e che pensavamo sicuri.
Lo stupro che è avvenuto qualche anno fa nella sede della Rete Antifascista di Parma, purtroppo, non è stato il primo episodio di violenza all’interno di spazi di movimento o tra compagn* e, se non ci diamo una mossa, non sarà l’ultimo. Deve pero’ avere la “funzione” di metterci davanti alle nostre responsabilità e al fatto che quanto agito fino ad ora contro l’oppressione etero-sessista e di genere non è stato sufficiente e che un cambio di pensiero e azione sia necessario a partire da SUBITO e da tutt*.
Questa vicenda è solo un esempio dell’apice che possono assumere le micropratiche violente che dobbiamo gestire nelle nostre vite, espressione del fatto che ciò che è soggiacente e pervasivo nella società in cui siamo cresciut* e che combattiamo è vivo e vegeto anche negli spazi che riteniamo liberati.
Il workshop che proponiamo vuole quindi essere un momento di discussione sulle dinamiche sessiste a partire, appunto, dal ragionamento sul consenso.Solo facendo un passo indietro, e aprendo momenti di confronto per nutrire la nostra consapevolezza, crediamo possibile prevenire episodi specifici di autoritarismo e violenza etero-sessista.
Vi invitiamo quindi a questa giornata in cui, insieme, ci confronteremo su come distinguerlo, riconoscerlo, esigerlo e darlo, in tutte le nostre relazioni.
Al termine del pomeriggio, ci dedicheremo all’autoproduzione di fruste e harness con materiali cruelty free e riciclati.
Consideriamo l’autoproduzione di sextoys un mezzo per sottrarre sempre di più la nostra vita/sessualità al mercato, e ci piace l’idea di darci da sol* saperi concreti. Abbiamo scelto, per ora, l’autoproduzione di strumenti che vengono utilizzati soprattutto in pratiche sessuali BDSM (Bondage-Dominazione-Sado-Maso), perché il SM (Sado-Maso) è una delle esperienze più lucide e potenzialmente consapevoli di ragionamento sul consenso e di sua espressione pratica.
Tutt@ sono benvenut@ e proprio perchè riteniamo il consenso un elemento imprescindibile per creare rapporti orizzontali, equi e potenzianti, nello spazio-tempo che apriremo nel nostro laboratario, tutt* i/le present* si devono assumere la responsabilit* di garantire alle/agli altr* di potersi esprimere, il rispetto della riservatezza e il fatto di non utilizzare modi di comunicazione aggressivi o violenti e giudicanti.