VALUTAZIONI SULLO SCIOPERO DEL 22 GIUGNO

Lo sciopero, per quanto molto minoritario e rigorosamente oscurato dalla stampa (tutte e due le condizioni erano ampiamente attese) è stato sicuramente un segnale importante ed ha raccolto adesioni anche in alcuni settori CGIL , menati per il naso da mesi dal duo Landini – Camusso ed in attesa di uno sciopero generale che, come Godot, non arriva mai.

A Milano e a Roma il sistema dei trasporti pubblici è stato bloccato, mentre il pesante intervento repressivo della cosiddetta “Commissione di Garanzia,” che ha dichiarato illegittima ogni agitazione che toccasse, anche solo in modo tangenziale, le zone terremotate, ha vanificato lo sciopero nelle ferrovie. Molto discussa la scelta dell’ORSA (un mix di sindacalismo autonomo e di base, largamente presente nelle ferrovie) di piegarsi al diktat della Commissione sospendendo lo sciopero.

Partecipate ma sicuramente sotto tono le manifestazioni nazionali di Roma e Milano. Se quindi si può dare una valutazione prudentemente positiva alla mobilitazione occorre rilevare che, ancora una volta, il sindacalismo di base si è presentato all’appuntamento in ordine sparso.  L’indizione dello sciopero non è stato il risultato di un percorso condiviso ma, ancora una volta, il frutto di logiche di apparato.

Risulta che la CUB abbia deciso di indire lo sciopero in modo frettoloso, con un insufficiente dibattito interno e senza previamente concordarlo con altre organizzazioni, che  USB  si sia subito “fiondata” ad indire a sua volta l’agitazione per non rimanere spiazzata (anzi mediaticamente è riuscita ad attribuirsene la primogenitura), che i COBAS abbiano preferito rinchiudersi in uno splendido isolamento. Le altre organizzazioni non hanno potuto fare altro che adeguarsi.

Significative in questo senso le dichiarazioni del segretario dell’USI-AIT: “Come USI-AIT siamo stati tra i maggiori sostenitori di uno Sciopero generale proclamato unitariamente dai sindacati di base e alternativi […] Ciononostante abbiamo avuto la comunicazione improvvisa dell’indizione dello Sciopero generale per il 22 giugno concordata tra i vertici del sindacalismo di base. La nostra risposta è stata quella di proclamare lo Sciopero generale nella stessa giornata autonomamente e con una nostra piattaforma sindacale” (Umanità Nova, 24 giugno 2012)

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