L’accordo sul Pubblico Impiego del 3 maggio scorso segna il ritorno della concertazione tra Governo e CGIL-CISL-UIL, tutto ovviamente sulla pelle dei lavoratori.
Il governo di centro-destra aveva seguito in questi anni una linea “impositiva” nei confronti dei sindacati, ben rappresentata nel settore pubblico dal ministro Brunetta e in quello privato dall’AD FIAT Marchionne. Una linea che aveva provocato l’opposizione della CGIL e qualche borbottio anche in CISL e UIL.
Ora i “tecnici” sembrano voler tornare al vecchio modello concertativo della “prima repubblica”: privilegi agli apparati sindacali in cambio di sostanziose concessioni ai danni dei lavoratori.
Vista l’entità dei sacrifici richiesti ai ceti popolari risulta sicuramente più produttivo per il padronato comprarsi la complicità dei sindacati…. alcuni documenti: la posizione della CUB, di USB, della Commissione sindacale della fdca