FESTIVAL ETNICO A GRADISCA, LA CITTADINA DEL CIE.
MENTRE UNA TRENTINA (attualmente) DI PERSONE VIVONO SEGREGATE E PRIVATE DEI PIU’ ELEMENTARI DIRITTI NEL FAMIGERATO CENTRO DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE, GRADISCA SI ANIMA DI STAND ENOGASTRONOMICI, CHE PROPONGONO PIATTI ESOTICI COME SUSHI, KEBAB E COUSCOUS INTANTO CHE SUL PALCO SI SUSSEGUONO DANZE ORIENTALI, BALLI CARAIBICI ED AFRICANI.
UN PO’ SURREALE: COME SE NELLA VARSAVIA DEL 1944 SI FOSSE TENUTO UN FESTIVAL DI CULTURA EBRAICA MENTRE SUI TRENI VENIVANO CARICATI GLI EBREI DESTINATI AI CAMPI DI STERMINIO… ci auguriamo almeno che questa palese contraddizione costuisca un’occasione di riflessione (E NON DI RIMOZIONE) per gli abitanti e per i visitatori.
Ecco alcuni recenti articoli di stampa (peraltro molto edulcorati) che documentano le gravi condizioni carcerarie nel lager di Gradisca. La tendenza a rinnovare gli appalti “al massimo ribasso” influirà a sua volta pesantemente sulle condizioni di vita dei detenuti. A Bologna si è passati da da 70 a 28 euro al giorno versati dallo Stato al “gestore” per ogni recluso. Visto che già prima i “carcerieri in appalto” cercavano di lucrarci al massimo possiamo facilmente immaginare che cosa accadrà adesso…