(da un comunicato FAT) Il ministro/ammiraglio Di Paola ha presentato la legge delega per la riforma militare. In pratica si tratta di una delega in bianco che il parlamento rilascerà al governo. L’ex comandante militare della Nato ha parlato di “una riforma strutturale, profonda che nasce dall’esigenza di tener conto del nuovo scenario internazionale pur nell’ambito della
difficoltà di reperire risorse finanziarie” dovuta alla crisi.
La riforma prevede una riduzione del personale – civile e militare – della Difesa e un incremento nelle spese per armamenti e “missioni all’estero”.
Gran clamore ha fatto la notizia che l’Italia acquisterà “solo” 90
cacciabombardieri F35, anziché i 135 previsti inizialmente. Peccato che la
spesa non diminuirà, perché l’aumento contestuale del prezzo di questi aerei fa sì che il costo per la collettività resti invariato.
Per quanto riguarda la riduzione di spesa per il personale siamo di fronte al classico gioco delle tre carte: ormai da molti anni le forze armate sono impiegate sul fronte interno militarizzazione di zone colpite da alluvioni e terremoti, sorveglianza di strade e centri di detenzione, utilizzo nelle aree dichiarate strategiche, per bloccare le lotte sociali e territoriali contro discariche, inceneritori, Tav.
I costi della guerra interna vengono spostati su altri dicasteri, ma, il risultato non cambia. Anzi. Nei prossimi anni dobbiamo attenderci un sempre maggiore attivismo sul fronte “interno”.
C’è una effettiva riduzione del personale inoperativo, ma la spesa nemmeno in questo caso si riduce perché le risorse vengono spostate per rendere più mortalmente efficaci i nostri “ragazzi” in gita di guerra all’estero.
È previsto anche una sorta di ruolo imprenditoriale delle forze armate nell’acquisto e vendita di sistemi d’arma.
Non più solo la cessione di vecchie armi da rottamare, ma commercio delle ultime e più sofisticate tecnologie di morte.
Di seguito un’intervista a Stefano Raspa del Comitato contro Aviano 2000 di
Pordenone.
Ascolta l’intervista a radio Blackout:
http://anarresinfo.noblogs.org/linformazione-di-anarres-su-radio-blackout/informazione-di-anarres-04-aprile-2012/riforma-militare-piu-guerre-e-affari-per-tutti/