DIAMO VOCE A TOBIA !

IL COMPAGNO TOBIA IMPERATO, UNA DELLE PERSONE ARRESTATE PER LA RESISTENZA NO TAV ALLA MADDALENA, E’ IN SCIOPERO DELLA FAME DAL 3 FEBBRAIO E LE SUE CONDIZIONI SI VANNO AGGRAVANDO. SEMPLICEMENTE FARSESCHE LE ACCUSE A SUO CARICO.

Tobia protesta contro il rigetto delle richieste di autorizzarlo ad assentarsi da casa per andare a lavorare presso l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea, dove lavora da tempo come bibliotecario, e a comunicare con persone estranee al suo nucleo familiare. La sua attuale situazione di isolamento, imposta e mantenuta ad oltre 8 mesi dai fatti che gli vengono contestati, si rivela per certi versi deteriore rispetto alla sua precedente situazione carceraria, dove almeno poteva scrivere lettere all’esterno, e sembra dettata, al pari di quella degli altri indagati, da una logica esclusivamente punitiva, del tutto sganciata da quei principi generali, di adeguatezza e idoneità, che regolano l’applicazione delle misure cautelari nel nostro codice di rito.

La misura cautelare è stata imposta a Tobia perchè, secondo l’accusa, egli si sarebbe contrapposto ad un poliziotto nel corso dello sgombero del presidio della Maddalena il 27 giugno 2011.
In realtà, nelle foto prodotte dalla Polizia si vede unicamente un contatto tra la mano di Tobia e l’avambraccio di un operatore delle forze dell’ordine. Attraverso la testimonianza di una altro manifestante presente al fatto e il reperimento di un filmato scaricato dal web è stato possibile ricostruire integralmente la scena.
Il contatto in questione avviene su un ripido pendio a fianco dell’autostrada ed è preceduto da un intervento piuttosto rude di alcuni poliziotti che hanno appena buttato per terra un manifestante con le mani alzate. Il contatto dura solo un paio di secondi, senza che si possa apprezzare alcun intento violento da parte di Tobia.
Tobia ha sostenuto, con dichiarazione spontanea resa in interrogatorio, di essersi aggrappato al poliziotto perchè stava scivolando all’indietro. In effetti, dal filmato si vede che, immediatamente dopo aver appoggiato la mano sul poliziotto, egli cade all’indietro e scivola giù per la scarpata.

Resta veramente difficile comprendere come per una vicenda di questo spessore si possa decidere di richiedere e di applicare una misura cautelare.

 I media non parlano di Tobia e del suo gesto.

 Scriviamogli presso: anarres@inventati.org  Non potrà risponderci ma almeno potrà sentire la nostra vicinanza, la nostra amicizia e il nostro affetto. (da notavtorino.org)

Il 10 marzo è stato visitato per la prima volta da un medico che ha riscontrato seri problemi di debilitazione fisica (con sei kili persi dall’inizio della protesta ed altri 4 persi durante la fase precedente di detenzione)  e la pressione fuori controllo. I RISCHI PER LA VITA E LA SALUTE DEL COMPAGNO SONO REALI !

chiediamo che gli vengano revocati gli arresti domiciliari e che, lui e tutte le altre persone arrestate, siano restituite alla Libertà !

 

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