RABBIA E MANGANELLI (la banalità del male)

DIVIDERE PER GOVERNARE è una vecchia ma sempre efficace tecnica di dominio. Lo vediamo a Lampedusa: da una parte la rabbia e la disperazione degli immigrati che, dopo aver rischiato di morire in mare per andare alla ricerca di una vita migliore, si vedono ricacciati indietro verso la miseria dei paesi d’origine; dall’altra l’esasperazione della popolazione locale che ha visto il proprio habitat naturale trasformato in un lager a cielo aperto.

Scoppia (inevitabile ?) la guerra tra poveri. Emblematico il sindaco con la mazza da baseball in mano. La polizia può intervenire: i “diversi” possono essere deportati, eliminati, fatti scomparire…

I campi di concentramento vanno bene finchè non si vedono, finchè non disturbano…. Ieri i lager nella Germania nazista o i campi di concentramento fascisti (quanti sanno che, nella nostra Regione, a Gonars, Visco, Sdraussina operavano campi di detenzione per civili sloveni in cui hanno trovato la morte migliaia di civili ?), oggi i CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) nei quali il cittadino straniero “extracomunitario” può essere detenuto, in attesa dell’espulsione, fino a 18 mesi, un anno e mezzo di carcere per una persona che non ha commesso nessun reato e non è stato condannato da nessun tribunale.
Una lesione del diritto “formale” che è stata accettata da tutti, nell’indifferenza generale… l’importante è non vedere…, e poi, si dice, sono “diversi da noi”…

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2 risposte a RABBIA E MANGANELLI (la banalità del male)

  1. a proposito di banalità del male... scrive:

    … vedi quel che succede a Torino. Gli abitanti intorno al CIE si preoccupano solo perchè le loro case si deprezzano e gli “anarchici” fanno casino… degli immigrati se ne fregano…
    http://nordest.indymedia.org/node/2766
    … sembra di essere a Gradisca

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