NEI CIE FINO A 18 MESI: E’ LEGGE !

NELL’INDIFFERENZA GENERALE E’ STATO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO LEGGE CHE PREVEDE LA POSSIBILITA’ DI DETENERE UN IMMIGRATO NEI CIE FINO A 18 MESI “per identificarlo !”.

UN NUOVO PASSO VERSO LA DISTRUZIONE DI OGNI MINIMA FORMA DI TUTELA GIURIDICA NEI CONFRONTI DEGLI IMMIGRATI (a quale altro “diverso” toccherà domani di finire nei lager ?)

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I PRINCIPALI PUNTI DEL DECRETO: Il decreto legge “recepisce” la direttiva europea sui rimpatri n 115 e modifica le norme relative a quella sulla libera circolazione dei cittadini comunitari.

Intanto vengono precisati  i termini della pericolosità “sufficientemente grave” che deve rappresentare il cittadino UE per essere allontanato, il decreto interviene anche sulle procedure di allontanamento che dovrà essere disposto dal prefetto.

Per quanto riguarda i rimpatri dei cittadini extracomunitari il decreto introduce molte novità. Da un lato viene ridotto a 5 anni il divieto di reingresso in caso di espulsione, viene riconosciuto che il reato di ingresso e soggiorno irregolare, così come il provvedimento di espulsione non possono essere adottati nell’ammbito di controlli all’uscita dal territorio (novità importante che riguarda le procedure del decreto flussi che impongono, per chi accede alla quota essendo presente in Italia, il ritorno nel paese d’origine) e vengono tradotte in multa le conseguenze della violazione dell’ordine di allontanamento del Questore

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Ma la norma prevede anche la possibilità di sostituire l’ammenda con l’espulsione aggirando così, in tutti i casi di soggiorno irregolare, la normativa UE.

Il punto sul quale il decreto interviene in maniera più gravemente lesivo dei diritti più elementari è quello riguardante la possibilità di prorogare il trattenimento nei CIE fino a 18 mesi complessivi.

 

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