Lettera di un detenuto del carcere di Udine

Riceviamo con richiesta di diffusione

Dopo la lettera firmata da 92 detenuti del carcere di Udine ( https://roundrobin.info /2019/12/lettera-dei-detenuti-del-carcere-di-udine/ ), abbiamo ricevuto una nuova lettera-denuncia delle condizioni di prigionia in questa galera. Vi chiediamo di darne
diffusione più ampia possibile.

Assemblea permanente contro il carcere e la repressione – gennaio 2020
Udine, il 9.01.2020

Egregia Associazione Senza Sbarre,
Chi vi scrive è il diretto interessato alla quale vi ha inviato l’ultima lettera con firma di  poco più della metà dei detenuti, che la stessa struttura detiene. Vi ho messo a conoscenza di un po’ tutte le situazioni che questa struttura nasconde. Io sono tenuto in ostaggio in questa struttura da un sistema sanitario che non funziona. Sono gravemente malato (…) E qua dentro non mi curano ed anche oscurano e fanno sparire tutte le mie documentazioni interne alla quale, mi sono successe rimanendo buttato per terra nelle cellette primo ingresso mentre se la ridevano e dottore si beveva con tutta calma il caffè alle macchinette.
A più detenuti come me hanno anche sbagliato somministrandoci, a nostra insaputa, al momento del dolore, psicofarmaci. Non sono tossico, non bevo e non fumo. Ho una famiglia e una casa. Non sono uno sprovveduto. I miei legali stanno provvedendo per la mia situazione ma vorrei che mi aiutasse anche la vostra associazione, mettendo a conoscenza le mie gravi condizioni. Complice di questo orribile situazione anche il magistrato di sorveglianza Mariangela Cunial che a quelli come me che le chiedevano aiuto poi chi si è impiccato, chi poi morto di tumore, per non essere stato preso in  considerazione. Purtroppo qua dentro non sono molti ad impegnarsi a lottare
contro gli abusi che subiamo tutti i giorni. Vi prego, aiutatemi, mettete in ginocchio questo sistema, io necessito di una dieta che qua dentro non mi viene data, mangio solo con con i miei soldi perché anche con documentazione clinica non mi viene data la mia dieta alimentare. La direzione ha anche sospeso per un periodo due assistenti che quando si trovano loro in cucina riescono a farmi avere ogni tanto un hamburger e qualche
coscia di pollo. Ma solo quando ci sono loro, una volta al mese. La direttrice non è presente, neanche sappiamo come si chiama, mai vista, propria come la vecchia
direzione Iannucci (attualmente la direttrice risulta essere Tiziana Paolini, direttrice reggente che è anche direttrice titolare del carcere di Belluno, ndr). Ispettori e dirigenti di alto grado che minacciano i detenuti, la matricola che non funziona e per lo più non invia istanze che i detenuti con impegno scrivono, abusi su abusi. L’area sanitaria gestita dalla dottoressa Bravo che copre tutti gli errori che commettono la dottoressa e il dottore Massimiliano. Mi dovete aiutare pubblicando ogni abuso su quotidiani, in tv ed anche in visione ad alte cariche politiche. La gente continua a morire, gente come me che non può ribellarsi perché ha paura di essere isolata e mandata in altra struttura lontano dai propri affetti. L’area educativa non funziona. La dottoressa, se così vogliamo chiamare Emanuela Rota, continua ad ingannare e impaurire i detenuti della fascia più debole facendo brutte relazioni, non vere. Ragazzi calpestati da ogni tipo di maltrattamento da parte della stessa.
Lo stesso per lo psicologo dott. Oddo Aurelio. Persona meschina che in collaborazione con le alte cariche della struttura interna e del magistrato indicato, cambia le relazioni scrivendo tutt’altro di quello che noi diciamo. Le aule dove si frequentano corsi minoritari sono prive di riscaldamento al punto di ammalarci. Scarafaggi e altri insetti che fuoriescono dai bagni e lavabi e antibagno delle celle, corridoi ed ascensori dove passano con il carrello vitto. Passano anche con sacchi della spazzatura. Gravi problematiche idrauliche. Maltrattamenti ai detenuti da parte di più assistenti, il capo posto Santino
addetto alla mof (movimentazione ordinaria dei fabbricati, ndr) che dà schiaffi a detenuti deboli e se parlano è peggio. Celle e stanze dove si conserva un congelatore girano scarafaggi, un bidone d’immondizia sporco maleodorante, un mocio per le pulizie sezione nero e sporco di ogni cosa. Dove anche un’infermeria sporca e piena di muffa. Alcuni farmaci scaduti. Vi prego aiutatemi, fate valere la dignità di noi detenuti, non ho ucciso nessuno. Ma loro si stanno uccidendo me e tanti altri come me. Se, per favore, qualora pubblicherete questa mia, se potete inviarmi copia di pubblicazione in ogni sito così da avere e dare conferma ai detenuti della vostra collaborazione così da renderci partecipi, e collaboratori di ulteriore grido di aiuto perché solo aumentando gli aiuti possiamo ottenere maggiori aiuto. Puntate sull’area sanitaria perché le povere mamme aspettano i figli a casa, e si ritrovano a ricevere telefonate che il proprio figlio è morto. Se pubblicate, inviatemi copia di dove lo pubblicate così da poter qua dentro fare vedere la realtà. Perché noi non abbiamo possibilità quanto meno non tutti di vedere pubblicato sui media il  vostro aiuto e non tutti hanno famiglia. Quindi sono io che con la vostra copia pubblicata che mi invierete, anche se pubblicherete sul Messaggero Veneto. Attendo in merito senza peccare di presunzione un vostro riscontro. Con la lettera e messa scritta più  correttamente e la copia di quella che pubblicherete. Scrivendomi anche sotto in quante testate e d’associazioni è stata pubblicata.

Grazie di cuore
Cordiali saluti
Firma

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