A Udine dopo le perquisizioni “in assetto di guerra” per una bandiera bruciata e gli “avvisi orali” ad alcun* compagn* ora è la volta del foglio di via per tre anni inflitto ad un compagno che, da anni ormai, è vittima di una lunga serie di provocazioni poliziesche che si sono portate dietro un carico inverosimile di denunce per fatti ridicoli o insussistenti.
Negli ultimi mesi avvisi orali, misure di sorveglianza speciale e fogli di via stanno diventando sempre più spesso il mezzo preferito dalle Questure per controllare l’ordine pubblico e reprimere il dissenso.
Le cosiddette “misure preventive” sono un’eredità del regime fascista entusiasticamente fatto proprio dallo Stato democratico e possono essere adottate dal questore sulla base del generico concetto di “pericolosità sociale” inteso in modo ancor più generico come “abitualità alla dedizione a traffici delittuosi” /L. 1423/1956)
Citiamo dall’opuscolo “Difesa legale” realizzato dall’Associazione di Mutuo soccorso per il diritto di espressione: “Un precedente di polizia, una denuncia, o una mole ingente di segnalazioni sono condizioni che spianano la via ad un foglio di via o a un avviso orale”
Non è raro (come nel caso del compagno udinese a cui è stato imposto il foglio di via) che militanti vengano sottopost* a vere e proprie persecuzioni con denunce a catena per fatti marginali, inventati o inesistenti. Le denunce il più delle volte cadono (ma a prezzo di notevoli spese e stress per le persone perseguitate) ma comunque costituiscono il pretesto per affibbiare l’etichetta di “pericolosità sociale” alla persona perseguitata a cui si potrà poi infliggere una misura preventiva.
L‘AVVISO ORALE è “un provvedimento propedeutico alla emanazione del decreto di sorveglianza speciale”, atto estremamente discrezionale viene notificato direttamente dalla Questura ed è impugnabile al TAR (con le spese conseguenti) e consiste semplicemente nell’ordine di “conformare a legge” immediatamente la propria condotta, che sarà quindi costantemente tenuta sotto controllo.
La SORVEGLIANZA SPECIALE viene emanata a seguito di un “avviso orale” non rispettato; richiede una udienza davanti al tribunale di sorveglianza e può prevedere obblighi molto diversi come quello di firma a scadenze prefissate, il divieto di uscire di casa in certi orari, il divieto di partecipare ad eventi pubblici ecc. ecc. E’ una misura che ultimamente spesso si è cercato di utilizzare contro militanti NO TAV.
Il FOGLIO DI VIA consiste nell’ordine di abbandonare il territorio comunale per un periodo da uno a tre anni e di non rientravi senza specifica autorizzazione. Anche questo è un atto discrezionale del questore, impugnabile davanti al TAR. Il mancato rispetto del foglio di via comporta sanzioni di tipo penale.
Al di là dei ricorsi giurisdizionali (sempre incerti) la migliore difesa contro le “misure preventive” è LA SOLIDARIETA’ DIFFUSA.
“Evitare di generare consenso intorno ai fenomeni di dissenso è uno degli obiettivi cardine della polizia politica e della questura: un radicamento nel territorio o una vasta rete di solidarietà attiva costituiranno la prima e fondamentale linea di difesa nei confronti della repressione. Più un gruppo o un soggetto è marginale e isolato e più facilmente sarà perseguitato; più apparirà sconnesso dal tessuto sociale in cui vive e più sarà considerato ‘pericoloso’ e dunque neutralizzabile” (p. 17)