Riceviamo dall’Assemblea permanente contro il carcere e la repressione questo comunicato che diffondiamo esprimendo piena solidarietà alla compagna colpita da questa vile intimidazione!
Ieri 20 ottobre una nostra compagna ha subìto nella sua casa una perquisizione da parte della Digos di Udine. Gli sbirri si sono presentati nell’abitazione situata nell’amena campagna friulana poco dopo le 7 del mattino, già con la videocamera accesa, a riprendere stanze, muri, arredi e effetti personali della compagna, alla ricerca di un volantino.
Un ignobile e arbitrario pretesto (oltre che per intimidire) per raccogliere dettagli e caratteri antropometrici, per profilare possibili nemiche e nemici dello Stato di dominazione militar-vaccinale attualmente in vigore. La compagna ha prontamente ottenuto che le riprese cessassero, il volantino non è stato trovato, gli sbirri si sono portati via il portatile della compagna.Il volantino in questione è stato diffuso nel piccolo centro friulano dove la responsabile sanitaria del carcere di via Spalato di Udine svolge la professione di medico di base, e in esso si rappresentava il degrado sanitario che regna in quella galera, nel più totale disinteresse dell’area medica.
La repressione non è un’illegittimità, commessa per distrazione da qualche ufficio di commissariato periferico, ma la precisa continuazione di un rapporto di dominazione, ci è stato spiegato anni fa. Chi reprime deve aspettarsi come risposta una sola cosa: la lotta!
Udine-Trieste, 21 ottobre 2021