Dopo il sold out dell’anno scorso, anche quest’anno vogliamo proporre la produzione collettiva di salsa utilizzando pomodori biologici e soprattutto coltivati e raccolti da piccoli contadini locali.
Che ne è nel frattempo dei veri raccoglitori di pomodori?
Quelli che per 3 euro all’ora, al lordo del costo del trasporto, vengono assoldati nelle campagne del Sud Italia, non hanno alcun diritto nè permesso per infortunio o malattia, e vivono in ghetti autogestiti o nei container allestiti nei “campi di lavoro” legali (e militarizzati) come quello denominato Casa Sankara nel foggiano?
Beh, non se la passano meglio dell’anno scorso, come non se la passano le colleghe raccoglitrici che frequente subiscono stupri e ricatti dai loro datori di lavoro, o i loro colleghi che lavorano nella raccolta di frutta e verdura del Nord Italia (come ad esempio i 200 lavoratori irregolari sfruttati nelle campagne trentine, lombarde, emiliane e piemontesi da una organizzazione di “supporto alle imprese”).
E cosa fanno le istituzioni per fermare lo schiavismo nelle campagne?
Procedono allo sgombero dei ghetti di San Ferdinando e di Borgo Mezzanone, conclusosi l’11 luglio, applicano la legge 199/2016 anti-caporalato che colpisce pesantemente i caporali ma solo parzialmente i veri beneficiari dello sfruttamento, cioè gli imprenditori agricoli, e addirittura stanziano fondi per l’acquisto di biciclette così che non sia necessario per i lavoratori usufruire del servizio di trasporto offerto dai caporali, come se i lavoratori non fossero capaci di comprarsi una bicicletta).
Di sicuro la fantasia supera la voglia di risolvere il problema, dato che il lavoro nero e lo sfruttamento dei migranti sono il vero motore del made in Italy alimentare. Sull’ultimo rapporto della CGIL si legge che lo sfruttamento genera un giro d’affari di 4,8 miliardi di euro, oltre all’ 1,8 miliardi di evasi contributivi, e coinvolge 430.000 lavoratori di cui presumibilmente 200.000 migranti senza documenti.
L’autoproduzione collettiva è solo un piccolo passo per opporci allo sfruttamento generato da confini e dal sistema capitalista e certo non risolveremo il problema su scala mondiale domenica a Udine, ma se partiamo dal presupposto che “il personale è politico”, ogni nostra scelta di vita, privata o pubblica che sia, “conta”, compresa quella su cio’ che mettiamo nei nostri piatti.
La salsa autoprodotta ci permetterà di mangiare pomodoro senza ingrassare gli ingranaggi dei supermercati, delle grandi aziende di trasformazione e degli imprenditori agricoli, e al contrario favorisce un’agricoltura locale legata al territorio e un rapporto diretto con chi coltiva.”
Se sei interessat* a PREPARARE CON NOI LA PASSATA facci sapere quanti vasi da mezzo litro vuoi fare. Col nostro metodo la passata viene bella densa, e la resa è di circa 1,5 kg di pomodoro per vaso. Il costo di ogni vaso sarà indicativamente tra i 2,50 e 3,50 euro EUR. Sapremo dirlo alla fine, dipendentemente dal prezzo della materia prima e dal costo dei vasi.
Se vuoi portare tu il vaso va bene, però ti chiediamo che il tappo non sia ruggine e sia in buone condizioni, altrimenti la passata andrà presto a male; soprattutto chiediamo vasi che non abbiano o non abbiano avuto colla o etichette o scritte col pennarello, altrimenti la padella che useremo per metterli sottovuoto non potremo più usarla per altro…..
Ci troveremo a farla domenica 01 settembre alla laboratoria in via de rubeis, dalle 8.00 del mattino fino al tardo pomeriggio. Se alle 8 è presto e vuoi venire più tardi ad aiutarci va bene, prima prepareremo la nostra!
Se VUOI LA PASSATA MA NON RIESCI PROPRIO A PASSARE te la possiamo preparare noi domenica 01, ti chiediamo però un’ulteriore offerta per il lavoro, che andrà come finanziamento alla sede e alle nostre attività.
Se semplicemente VUOI PASSARE A TROVARCI, pranzare insieme e magari condividere il tuo metodo di fare la passata, dalle 8.00 saremo alla laboratoria in via de rubeis! Per pranzo pasta col pomodoro!
Per ovvie esigenze organizzative ci serve sapere quanti vasi da mezzo litro di passata ti servono, e se passerai ad aiutarci o meno, entro giovedì 29 agosto
++++++ Certo, 2,50 EUR per un vaso di passata (più di 3 se non hai il vaso, che però poi resta a te) son ben di più di quelli che offrono i supermercati, ma ti invitiamo a leggere qualcuno degli articoli sotto sulla questione del prezzo della passata, per non stupirsi poi che esistono braccianti che lavorano per 2 EUR l’ora e vivono in ghetti senza contratto nè casa nè documenti, o cibi avariati o velenosi per la salute. D’altra parte, 2,50 EUR è il prezzo di una birra piccola, varranno il condimento di una pastasciutta per 4 persone sano e senza lo sfruttamento di nessuno?
https://www.internazionale.it/reportage/stefano-liberti/2018/07/25/passata-pomodoro-eurospin
https://mail.google.com/mail/u/1/#search/inchiesta/1635d60a77af0090?projector=1&messagePartId=0.9