Siamo il collettivo dell’Assemblea Degenere di Udine, nato nel 2015 dall’incontro di varie individualità di area libertaria che avevano l’esigenza di mettere in discussione il proprio privato affinchè diventasse politico, confrontandosi su temi come i generi imposti e la loro decostruzione, sessualità non normata, altre forme di relazione rispetto a quelle imposte dalla cultura dominante e affettuosità che abbiamo definito libere/liberate/liberanti.
Quest’anno a Udine si terrà per la prima volta il Pride e noi crediamo sia importante parteciparvi portando al suo interno le nostre peculiarità che non vediamo rappresentate nelle sue istanze.
Non ci sentiamo rappresentate dal Pride quando cerca di riportare tutte le nostre favolose essenze degenerate, libere, scandalose… sul piano della normalità sia in termini di “rispettabilità” che proiettando come unico legittimo modello di relazione e affettività quello della coppia obbligatoria/famiglia tradizionale.
La nostra proposta, comunque, non è nemmeno quella di imporre una normatività queer, ma evidenziare e mettere in discussione, rifiutando di essere complici, il privilegio che la coppia tradizionale gode nella società in cui viviamo e che rende oppress* chi non si identifica nella norma.
Più in generale, non siamo alla ricerca di una sorta di inclusione nei ranghi dell’accettabile, di confini più comodi in cui posizionarci: noi non vogliamo confini, muri o recinti.
Aspiriamo ad una libertà assoluta, non vogliamo mezze misure, non ci interessano fasi intermedie di una sorta di patriarcato “ingentilito”, vogliamo la sua distruzione subito.
Ci sottraiamo anche ad ogni forma di ricatto che voglia obbligarci a mercanteggiare le nostre relazioni affettive e sessuali in cambio di diritti che per noi dovrebbero essere basilari, conl’unico intento di irrigimentarle. Le nostre relazioni non sono contrattabili.
Sappiamo di non essere le uniche a pensarla così.
Ci piacerebbe per questo motivo creare uno spezzone che sia una casa per tutte quelle soggettività degenerate, affini e complici, che non vogliono essere assorbite/riconosciute dal sistema stesso che le rende oppresse, ma che “vogliono produrre lotte, solidarietà, autorganizzazione, welfare dal basso, trasformazione sociale…” in poche parole che si rifiutino di costruire il proprio futuro sulle fondamenta di una società normativa e patriarcale che esalta la famiglia tradizionale in quanto sua unità minima tramite la quale si perpetua.
Invitiamo le individualità, realtà e collettivi affini ad un incontro preparatorio domenica 7 maggio ore 16.30 in Via Tolmezzo 87!
Not gay as in happy but queer as in fuck you!