Nuovo appuntamento con il QUEER-è-FORUM in via Tolmezzo 87
MERCOLEDì 11 MAGGIO
ore 20.00 convivialità vegan
a seguire proiezione di
TOMBOY
di Céline Sciamma
Con Tomboy siamo invitat* a riflettere su cosa significhi vivere l’aspetto soffocante di una società che non distingue sesso e genere e che vuole continuare ad ignorare le esigenze, sentimenti ed esperienze dell’individuo impedendo a chiunque di esprimere la propria identità liberamente. Non solo: è anche un ottimo spunto di partenza per iniziare a ripensare il nostro modo di porci con le/gli altr*. Quando ci rivolgiamo ad una persona diamo per scontato il suo genere di appartenenza? Le sue preferenze sessuali? Stiamo ascoltando la persona o gli stereotipi su di essa? Parliamone assieme dopo il film…
Trama: Laure, dieci anni, insieme ai genitori e alla sorella Jeanne si trasferisce durante le vacanze estive. La mamma è incinta del terzo figlio (un maschio) e il padre è impegnato al lavoro. La bambina approfitta della distrazione degli adulti per prendere una decisione: nel nuovo ambiente si farà credere un maschio. E’ come Michael che farà le prime amicizie e, in particolare, attirerà l’attenzione di Lisa che finirà con l’innamorarsi del nuovo arrivato con il quale scambierà qualche bacio e momenti mano nella mano. Fino a quando potrà durare questa situazione? Céline Sciamma torna ad affrontare, dopo Water Lilies, le tematiche della scoperta della sessualità spostando però l’attenzione dalla fase adolescenziale a quella preadolescenziale. Trova in Zoé Héran l’interprete adatta per rappresentare, con la giusta dose di innocenza mista a un bisogno di esplorare, il cammino estivo di Laure. Sciamma osserva il microcosmo dei bambini con tenerezza e acume ma senza facili semplificazioni. Maschi e femmine in formazione non sono quegli esseri asessuati che gli adulti vorrebbero che fossero. Natura e società impongono le loro leggi e, in particolare la società, i loro modelli con cui confrontarsi e scontrarsi. Perché spesso sono più legati a stereotipi che a veri bisogni. Così Laure mentre decide di trasgredire facendosi passare per maschio finisce inconsciamente per aderire a quelle che ritiene debbano essere necessariamente le caratteristiche dell’altro sesso. Céline Sciamma, nel descrivere Laure, va oltre quella che avrebbe potuto costituire la gabbia episodica di un racconto di travestimento infantile e lascia lo spettatore con domande più ampie intorno alla definizione della sessualità propria di ogni individuo. In definitiva spetta a noi decidere se quell’estate sarà solo una parentesi nella vita della bambina oppure se ne segnerà il futuro.