AGGIORNAMENTI DAL PROCESSO DI TORINO
un intervento di Tobia Imperato
2.7 “Con procedura d’emergenza si aprirà, il 6 luglio a Torino, la prima udienza preliminare nei confronti degli arrestati del 26 gennaio. Attualmente ci sono ancora 4 compagni in carcere (Alessio, Juan, Maurizio e Marcelo), alcuni ai domiciliari, altri con obbligo di dimora nel proprio comune o provincia, molti liberi ma con l’interdizione a potersi recare in Val Susa” complessivamente “gli imputati sono 46, dislocati in numerose parti d’Italia e difesi da diversi avvocati […]
La maxi operazione del procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli parte all’alba del 26 gennaio con 25 mandati di cattura, 15 obblighi di dimora e 1 divieto di transito nella provincia di Torino nei confronti di una ragazza francese […]
L’operazione tutta mediatica della procura torinese si avvale fin dall’inizio di un accanimento persecutorio da parte del giudice per le indagini preliminari, Federica Bompieri, che in tutta la vicenda non farà che assoggettarsi supinamente a ogni richiesta della procura non dando prova della benchè minima autonomia di giudizio, anzi trovando ogni appiglio per negare ogni istanza […]
Tale accanimento persecutorio avviene dopo quasi un anno dai fatti contestati, reati per cui – secondo l’opinione di altri magistrati – si sarebbe potuto procedere senza arresti. […]”.
Dopo essere stato sconfessato dalla Cassazione per le misure di isolamento imposte a Giorgio Rossetto “Caselli per salvare il salvabile (e la faccia) vuole assolutamente arrivare al processo (che è previsto in autunno) con almeno qualcuno in gabbia e qualcun altro ai domiciliari, anche per una questione d’immagine mediatica. Ma il 26 luglio scadono i termini per le misure cautelari. Per poterli prolungare, l’udienza preliminare deve concludersi prima. Per questo motivo […] ci sarà una vera maratona giudiziaria, cosa vista raramente nel nostri paese, dove le lungaggini della giustizia sono note a tutti. Dopo la prima udienza (il giorno 6) il calendario prevede udienze quotidiane dal 9 al 21, sabati inclusi […]” . La speranza dei giudici è che qualche imputato accetti il rito abbreviato “che non consente la presenza di testimonianze e si celebra solo sulle “prove” fabbricate dalla Digos”
Sintesi di un intervento di Tobia Imperato su “Umanità Nova”, settimanale anarchico del 1 luglio 2012
lettera di alcuni imputati No TAV