Apprendiamo che il compagno Tobia Imperato ha posto termine allo sciopero della fame iniziato il 3 marzo avendo ottenuto dal giudice il permesso di scrivere lettere e mail, telefonare, ricevere visite (assurdamente gli erano permesse in carcere ma non agli arresti domiciliari !). Permangono però gli arresti e non potrà andare a lavorare. La sua lotta – anche grazie all’ampio sostegno ricevuto – ha pagato.
Continua la mobilitazione per la completa liberazione dei/delle NO TAV detenut* e la sottoscrizione a sostegno di LUCA ABBA’.
Di seguito la prima lettera di Tobia.
Ho ricevuto nel pomeriggio, da parte del mio avvocato, la comunicazione che il giudice ha revocato il “divieto di comunicare con qualsiasi mezzo”, emesso nei miei confronti dal giorno della concessione – da parte del tribunale del riesame – della detenzione domiciliare – il 13 febbraio – e mantenuto sino ad oggi. L’altra mia richiesta, di poter recarmi al lavoro presso l’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, è stata negata.
Pur amareggiato per il fatto che non venga riconosciuto il mio diritto a guadagnarmi il pane, reputo la conquista del diritto a comunicare,imposizione che non aveva ragioni dal punto di vista delle esigenze cautelari, un passo avanti verso il ridimensionamento dell’inchiesta contro il movimento No Tav, che ogni giorno di più si rivela per quello che è: un’odiosa macchinazione repressiva ad uso meramente politico e mediatico.
Pertanto dichiaro di aver sospeso da stasera lo sciopero della fame iniziato il giorno 3 marzo.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto in questa battaglia.
A sarà dura!
Tobia Imperato
Torino, 15 marzo 2012 http://anarresinfo.noblogs.org